lunedì 13 ottobre 2014

ANTONELLO GREGORINI

Non conosco questo Antonello Gregorini.
Ma quanto egli scrive al mio riguardo (neanche lui può in alcun modo conoscermi) è inquietante: si è fatto un suo personale teorema (che non è possibile dimostrare, in quanto non corrisponde a verità e quindi non può in alcun modo, in alcuna sede essere provato) nella propria scatola cranica ( che indubbiamente è precariamente e male abitata da pochi neuroni sfinteriali stitici) e lo espone liberamente nel proprio blog. Si chiama diffamazione: strano che proprio lui mi accusi - falsamente e senza prove - della medesima bassa azione.
 Il che rende perfettamente l'idea del livello intellettivo, culturale ed etico-morale del suo sito e suo personale.
A parte lo stravolgimento di fatti reali (di cui egli possiede vaghe ed imprecise idee, tutte probabilmente ricavate incautamente da altri), le sue affermazioni rendono ben conto del motivo per il quale una persona - oppure un gruppo - come l'untore.blog ci tengano a restare anonimi: se si riserva a me - che anonimo non sono, che certamente non ho mai diffamato questo miserabile Gregorini (anche avessi voluto, non lo conoscevo: per quanto riguarda l'accusa di mia diffamazione verso altri, lascerò che sia la Magistratura ad occuparsene e a chiarire le cose a mio favore), del quale realmente non mi interessa alcunché, vista la sua produzione inferiore - figurarsi che cosa farebbe a chi se lo fila per i motivi che (fino ad una settimana fa) mi erano ignoti.

La Polizia Postale, in realtà non esiste: è una presenza virtuale. Se gli scrivi "Aiuto, mi stanno diffamando" dopo qualche giorno ti arriva una e mail che ti spiega che si deve andare al commissariato di zona e fare una regolare denuncia circostanziata.

Quindi invito poco amichevolmente il suddetto sottopancia privo di fantasia Antonello Gregorini a non fidarsi del suo istinto da leone dell'internet, né del sentito dire da altri: se continua, mi lamenterò davvero, presso chi di dovere, perché - realmente - mi sta diffamando.
Cioè sta dicendo falsità offensive al mio riguardo, di cui non ha (non può avere e non potrà mai avere) alcuna prova...
Ed ecco la sua produzione intellettuale, all'apice delle sue ben scarse possibilità:
Superciuk è tornato fra i nuraghi della Sardegna

di Antonello Gregorini
Ricordate Superciuk, il personaggio di Alan Ford che rubava ai poveri per dare ai  RICCHI: Lo spazzino che per la sofferenza del vedere le strade sporcate dai poveri si costrinse a offrire i propri super poteri "alcolici" alla causa dei ricchi? E' tornato tra noi ... tra i nuraghi della Sardegna.
Non ho trovato migliore analogia per descrivere le gesta di questo signore che da anni versa inchiostro nel tempestoso mondo dell'archeologia sarda.

So perfettamente che Voi lettori preferite le belle descrizioni con foto di siti poco conosciuti all'analisi di questi misfatti. Chiedo licenza. Mi sia concessa questa ulteriore digressione alla ricerca di una ragione che spieghi quanto accaduto e che possa risolvere il caso giudiziario.

C'è un tale che si chiama Feo Maurizio che da molti anni ormai, apre spasmodicamente dei blog, con nomi sempre diversi, per colpire quello che considera l'avversario di turno.
(FALSO: io ho aperto un solo WebLog, con il mio vero nome in chiaro, che è proprio e solo questo che stai leggendo, Gregorini!)
Mi racconta Leonardo Melis (querelante contro ignoti anche lui) che il Feo apparteneva al suo "forum" 
(FALSO: non sono mai 'appartenuto' al blog di Melis, nel quale non ho mai scritto neppure una riga: se il Melis davvero racconta queste cose (ma non credo) è un diffamatore, proprio come sei tu, Antonello Gregorini) finché non si dissociò per fondare un gruppo, con altri, con cui si dedico alla diffamazione di tutto ciò che era in odore di eresia. Pare che al gruppo appartenessero nomi altisonanti e altolocati dell'intellighentzia sardonica di cui non farò i nomi (Perché non provi a farli, invece - Gregorini? perché sei così sicuro del mio nome ed invece non degli altri?) , anche perché uno di questi riposa in pace. Il gruppo si evolse (Gregorini: l'italiano! evolvé, evolvette), perse pezzi, ma trovò anche nuovi aderenti che offrirono nuova linfa alla crociata per la difesa della pura scienza archeologica. Tra questi personaggi alcuni, di secondo piano e caratura bassissima, costruiscono collezioni di "fake"per inquinare i forum dei social network e infamare i momentanei mal capitati che, scopro, sono tanti, troppi.
Quando nasce Nurnet, dopo il primo periodo di rodaggio, la pletora alcolica decide di orientare le proprie attenzioni verso questa organizzazione. Ne studia gli scritti, i punti di forza e di debolezza.
Le loro analisi ricevono grande alimento da un intellettuale sassarese, Madau Marcello, che in primavera pubblica, in proprio su facebook e poi sulle pagine della Nuova Sardegna, le sue tavole contro Nurnet-NURAT, a suo dire : organizzazione destrorsa e di affaristi furbi che hanno trovato il modo per vender nuraghi al sultano del Qatar.
Nurnet risponde con azioni e articoli di civile dialogo. Il manipolo decide allora di utilizzare una tecnica a loro nota, già utilizzata in altre occasioni, e, nottetempo, ruba le foto personali, comprese quelle di alcuni familiari, dai profili facebook di un congruo numero di vittime a loro invise. Realizzano quindi un fumetto pieno di volgari allusioni e con un linguaggio che usava neanche il "pierino" di Vitali.
Le vittime querelano rendendo pubblico il loro disappunto e l'intenzione di cercar giustizia, salvo alcuni che preferiscono tenere una linea di basso profilo. Tra questi una professoressa dell'università di Parma che non regge gli attacchi profondi, con invio di lettere a tutti i professori del suo dipartimento, e preferisce, quindi e purtroppo, smettere di scrivere ed esprimere opinioni e studi come faceva ormai da un decennio almeno.
L'untoreblog imperterrito continua la sua azione prendendo di mira varie persone, più o meno note, ma ritornando sempre su Nurnet.
La cosa si fa pesante, perniciosa, diventa noiosa e perde di significato.
Da qui la decisione del Madau (sempre lui) di scrivere in assotziu, elegantemente e con quattro colleghi intellettuali, una lettera con cui si dissocia dall'azione di untoreblog. Una lettera mal scritta e inopportuna, con forti connotazioni classiste, con cui sostanzialmente si difende la casta dei professori universitari e si trascurano le altre vittime, così come fatto notare anche e giustamente dallo stesso untore.
Alla lettera di Madau risponde Superciuk-Feomaurizio che, con un lungo articolo, firmato, sostanzialmente, difende Untoreblog (se pure hai letto bene l'articolo, non lo hai compreso affatto, Gregorini!). Tra le righe e, ancora sostanzialmente, ammette di essere lui, l'untore. (Quest'affermazione, errata, dimostra tutta la tua malevolenza e la tua malafede!) Se la prende con Madau, descritto quasi come ex compagno di merende, perché avrebbe tradito dopo aver creato le basi analitiche e aver accettato il palco che l'untore gli aveva offerto per esporre il suo Madau pensiero. (ma sei completamente stordito!) Feo racconta che il suo malanimo partì da lontano. Da un invito formulato dal rettore Mastino all'università sassarese sul quale anche Madau dissentiva ... e varie altre contumelie fumose che troverete nell'articolo.
(FALSO: dovresti fare un resoconto veritiero dei fatti, Gregorini: ma non ne sei proprio capace, vero?)
Come Superciuk, Feo analizza la sua storia e spiega le ragioni della sua follia.
Io ho querelato Untoreblog insieme ad altre 10 persone almeno. Ergo, devo aver querelato Feo Maurizio che, quindi, come Superciuk: soffre di paranoia compulsive con evidenti segni di dissociazioni schizofreniche.
Lo stile e i tic sintattici e grammaticali di Feo Maurizio sono gli stessi dell'untoreblog. Indubbiamente scrive bene, come l'untoreblog. 
(FALSO: è sotto gli occhi di tutti che io non ho mai scritto come l'untore)
La sintesi del suo odio verso tutti è condensata in questa sua frase da pazzo criminale: """...Visto come fui ingiustamente trattato, solo allora decisi che sarei per sempre stato nemico di gente così volgare e meschina,..."".
Mi trattarono proprio come mi stati trattando tu, ANTONELLO GREGORINI: mettendo il mio nome in chiaro affianco ad un cumulo di falsità cattive, insensate e soprattutto non provate e non provabili. 
A questo punto, mi hai dato abbastanza materiale per fare due cose. 
Una è metterti di diritto tra le schiere dell'Armatabrancaleoneshardariana, insieme agli altri rappresentanti dell'Incultura sarda. 
L'altra è sicuro materiale utile per la Polizia Postale tanto cara a Sanna... Quanto sei pronto per una mia querela (non controquerela, perché nella tua querela verso ignoti io non comparirò di certo) per diffamazione?
Sono passati cinquant'anni ma ricordo perfettamente che anche Superciuk nel suo narrarsi al medico analista, nel manicomio dov'era recluso, espresse un concetto analogo.
Abbiamo quindi un simpatico folle a piede libero in grado di compiere qualsiasi gesto e se fossi la polizia postale lo chiamerei per porgli due domande. Così se lui è "untore" potrà risponderne in ogni sede.( e se non lo è, potrà fare invitare te - ma a ragione - nella stessa sede, per chiedere scusa).