sabato 25 maggio 2013

Fertilità e Francia


Hai presente - Pasuco - quella barzelletta in cui il medico dice al paziente: 
"Non so proprio come comunicarle il risultato della sua conta spermatica. Ecco, mettiamola così: se lei fosse un toro da monta, sarebbe certamente abbattuto!".

Bene, amico mio: non è una barzelletta, bensì una realtà attuale...



Preoccupazione per la fertilità maschile su  scala mondiale


Uno studio condotto in Francia ha messo l'accento su un problema di portata mondiale la diminuzione della quantità di seme maschile.
Uno studio pubblicato sulla rivista Human Reproduction hariportato come fra il 1989 e il 2005 sia stato possibile riscontrare  una costante riduzione nel numero degli spermatozoi negli uomini francesi: il loro numero è calato al ritmo di circa il 2% ogni anno. Gli autori dello studio sono arrivati a tali conclusioni dopo aver analizzato campioni di sperma di più di 26000 uomini di età compresa fra i 18 e i 70 anni che hanno fatto analizzare il loro seme presso centri di salute riproduttiva perché compagni di donne non fertili e che perciò hanno tentato tecniche di 
riproduzione assistita. Durante i 17 anni dello studio è stato notato che, seppure i campioni di sperma tutto sommato rispettassero i parametri fissati per la definizione di fertilità, era anche presente una continua riduzione nel numero di 
spermatozoi per ml di eiaculato. E' stato stimato che la concentrazione spermatica per un uomo di 35 anni è passata da una media di 73,6 milioni/ml  nel 1989 a 49,9 milioni/ml nel 
2005; nello stesso arco temporale è stata riscontrata anche una certa riduzione nella forma tipica degli spermatozoi. Lo studio ha coperto un arco temporale molto ampio e perciò gli autori 
ritengono che i risultati ottenuti non siano validi solo per gli uomini francesi, ma lo siano su scala mondiale perciò le autorità sanitarie  di tutto il mondo dovrebbero attivarsi per meglio comprendere le cause alla  base di questo fenomeno; molto probabilmente queste problematiche sono imputabili agli interferenti endocrini, ma servono sicuramente ulteriori studi sull’argomento.


Rolland M, Le Moal J, Wagner V, Royère D, De Mouzon J. Decline in semen concentration and morphology in a sample of 26,609 men close to general population between 1989 and 2005 in France. Hum Reprod. 2013 Feb;28(2):462-70.

Infertilità maschile e interferenti 

endocrini

Secondo il report dello State of the Science of endocrine Disrupting Chemical spubblicato dall’UNEP (United Nations Environment Program) e dall’OMS sono numerosissime le sostanze chimiche di sintesi capaci di alterare il normale funzionamento del sistema endocrino e determinare l’insorgenza di alcune patologie e disfunzioni. Alterazioni del sistema endocrino comportano disfunzioni tiroidee, insorgenza di alcune forme tumorali come quello al seno, alla prostata, alle ovaie, all’utero e possono incidere molto negativamente sulla fertilità. Negli ultimi decenni, in effetti, numerosi studi scientifici hanno evidenziato un costante aumento nelle complicanze durante la gravidanza, neonati che sempre più spesso vengono al mondo prematuri, sottopeso, affetti da criptorchidismo o ipospadia, ma pure la fertilità maschile è sempre più compromessa. Le autorità sanitarie devono necessariamente prendere seria coscienza dell’emergenza e tentare di fronteggiarla attraverso un utilizzo più razionale dei potenziali interferenti endocrini. Proprio perché il problema è molto sentito e di grande impatto sulla vita di tutti, non mancano neppure gli sforzi volti a tentare di approntare integratori alimentari che possano contribuire ad arginare il fenomeno della infertilità maschile idiopatica.
Uno studio recentemente condotto presso l’università Federico II di Napoli ha valutato l’efficacia di una terapia a base di tamoxifene citrato (un antiestrogeno) in associazione ad un integratore alimentare  composto da   tribulus terrestris, alga ecklonia bicyclis e glucosammina nel trattare l’infertilità idiopatica maschile.  I componenti naturali dell'integratore in questione svolgono  una forte attività antiossidante e androgeno mimetica; il mix di queste sostanze ha evidenziato di poter migliorare in modo significativo il potenziale di fertilità di uomini affetti da oligoastenospermia idiopatica.

 F. Iacono, D. Prezioso , A. Ruffo, G. Di Lauro , E. Illiano, G. Romeo, L. Romis . Treating idiopathic male infertility with a combination of tamoxifen citrate and a natural compost with antioxidant and androgen-mimetic action. Journ. Steroids and Hormonal Therapy. June 2013. In press
Bergman A, Heindel JJ, Kasten T, Kidd KA, Jobling S, Neira M, Zoeller RT et al. The impact of endocrine disruption: a consensus statement on the state of the science. Environ Health Perspect. 2013 Apr;121(4):a104-6.

Personalmente, io smetterei di 

permettere che entri sul mercato 

carne ormonata in allevamento

(con ormoni femminili, che 

determinano ritenzione di liquidi e 

un maggiore peso): credo che  

avremmo anche bambine che 

restano naturalmente bambine 

più a lungo, oltre ad riottenere 

una fertilità più accettabile per gli 

uomini ed uno stato di salute 

migliore per i nenonati....