mercoledì 22 agosto 2012

Cos'è un nuraghe?

Errori concettuali sull’architettura dei Nuraghi.

 
Il modello del museo archeologico di Cagliari.

Ai nostri giorni ritengo inacettabile che la poca conoscenza delle architetture in ambito archeologico in Sardegna sia tale da concepire la realizzazione di un modello "didattico" come quello del Museo di Cagliari.
Rasentando l’ingenuità, il modello in questione, lascia intendere a tutti i visitatori del museo che i nuraghi siano realizzati sfruttando le proprietà statiche dell’arco. 
Cercherò, in questo scritto, di fare un pò di luce sull’ architettura di questi incredibili ed eterni monumenti, che non crollarono per mano dell’uomo ne tantomento per deficit strutturali o concettuali, ma lasciati alla natura e senza manutenzione hanno ceduto per la più grande causa naturale: La vita (vedremo più avanti di cosa parlo).
Passo perciò a spiegare dove sono gli errori sul modello del Museo archeologico di Cagliari che ho ristretto a 19 punti salienti benchè essi siano sicuramente di più.
I  19 punti salienti di mancata conoscenza
dell’architettura di un nuraghe
monotorre ad ogiva:

1 – Architrave: benché non sia una regola assoluta, l’architrave appare di dimensioni decisamente superiori ai conci che lo sovrastano; in molti esempi, questo non accade (ma in questo caso aiuta a capire come l’architrave non influisca affatto ai fini della statica: i motivi delle sue eventuali grandi dimensioni sono altri). Gli studiosi che attribuivano all’architrave lo scopo di reggere l’intero peso soprastante erano in errore.
2 – La copertura del corridoio: non si ha un taglio così marcato tra l’accesso alla scala e la carena che s’innesta nell’ogiva della sala (indicata dalla freccia 3). Solitamente, la copertura del corridoio di accesso alla sala è realizzata da due muri, che strombano verso l’interno del monumento, sono aggettanti verso l’interno del vano e dotati di lastre a completamento sulla sommità. I piani superiori, rapresentati qui da un buffo "pianetto", voltato a conci contrastanti ed assolutamente non veritiero, hanno il corridoio comunicante con il finestrone e con la sala, coperto a lastre poste di piatto, con innesto all’ogiva privo di carena.
3 – Innesto alla sala a copertura ogivale: Anche in questo caso ci troviamo dinanzia d un grossolano sbaglio; nella rapresentazione in questione, le pareti del corridoio non aggettano, e la copertura e realizzata con lunghi architravi non rispettando la realtà della costruzione. Vedi anche punto 2.
4 - Il posizionamento dei conci è completamente errato; vengono messi in evidenza conci contrastanti e al vertice della copertura ogivale è una chiave di volta (nella figura indicata con il numero 5) assolutamente non realistica e addirittura inconcepibile nell’architettura del periodo nuragico. Al mancare di uno solo qualsiasi dei conci, la muratura sarebbe crollata per effetto delle forze orizzontali, qui presenti, ma che nella realtà del nuraghe sono prossime allo zero. Nella realtà i conci sono posti in perfetto equilibrio statico l’uno sull’altro: ciascun elemento è inclinato verso il centro della muratura ed ogni anello si incerniera con quello superiore rendendo la muratura solidissima.
5 – Chiave di volta (mancando la quale la cupola crollerebbe): non esiste nell’architettura nuragica.
6 – Anelli della copertura ogivale: vedi il punto 4.
7 – La copertura delle nicchie: a differenza del modellino, le nicchie mostrano un aggetto progressivo, sormontato da una grande lastra di chiusura, che insiste nelle murature, garantendo stabilità; in alcuni casi le nicchie possiedono una copertura ogivale.
8 – Muratura esterna: nella figura molto aprossimativa e non realistica.
9 – Vano scala: in corrispondenza del punto 9, in nuraghi con scala elicoidale di 360°, si presenta il vano scala con copertura a sezione ogivale.
10 – Grossi riempimenti di terra e pietrame: Non esistenti nelle murature dei Nuraghi.
11 – Uscita dal vano scala: nel modello in questione si identifica con una sorta di ambiente che precede una scala che si protrae al centro del monumento, non presente in nessun nuraghe (eccezion fatta per il nuraghe Osana di Orosei, dove una gradinata è stata realizzata al centro del nuraghe, ma in età storica).
12 – "Mensolone": La posizione in figura è del tutto teorica, ma dimostra la scarsa conoscenza dell’oggetto in questione, in quanto questi elementi decisamente interessanti dal punto di vista architettonico, possiedono tipologie ben distinte e potevano essere alloggiati anche gli uni sugli altri; su questa teoria mi riservo di non parlare per esteso adesso; lo farò più tardi in un articolo appositamente dedicato.
13 – Scala non esistente in questa tipologia di nuraghi.
14 – "Mensolone": E’ ancora più evidente l’impossibilità dell’applicazione laddove si caricasse il peso sull’estremità più esterna dell’elemento.
15 – Improponibile e non veritiero un riempimento di questo tipo nell’architettura nuragica, molto spesso, si trovano piani di mezzo, pozzetti o altri ambienti in corrispondenza di questa posizione. Il rapporto vuoto/pieno del monotorre ad ogiva si avvicina all’ 1:1 distinguendo i monumenti sardi da qualsiasi altro tipo di struttura europea (Sesi, Broch, ecc. fatta eccezione per alcuni monumenti nelle Baleari e in Corsica).
16 – Conci contrastanti: non veritieri.
17 – I tre elementi sotto la freccia mancano del doppio filare, cosa decisamente improbabile, riscontrabile solo in alcuni nuraghi e non in quella posizione.
18 – Chiave di volta, che sfrutta il principio dell’arco a sesto acuto, improponibile.
19 – Volta con concio in chiave: assente in qualsiasi nuraghe; è il frutto di una cattiva interpretazione delle architetture rappresentate nei betili-torre rinvenuti nell’isola. Molto più veritiera è la presenza nella parte alta di un ambiente e di un varco per l’uscita sulla terrazza.
Spero, in queste poche righe, di aver risolto almeno qualche dubbio sull’architettura dei nuraghi.
Arricchirò successivamente questo scritto con esempi e immagini che possano rendere un idea più dettagliata dell’architettura.
FONTE:  Mirko Zaru,
Archeologia sarda TM – rivista elettronica 2006 – 2009.(1)
http://www.archeologiasarda.com/beta6/errori_concettuali_architettura_nuraghi.asp 

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(1) Questo è un articolo vecchio, ma non è superato: ancora si rappresentano i Nuraghi in modo errato dal punto di vista edilizio. Ancora si fraintendono dal punto di vista culturale ed antropologico. Ancora si rappresentano i Costruttori (di nuraghi) come se fossero rimasti uguali a se stessi per secoli e secoli (i bronzetti sardi, per molti, sarebbero stati fatti da una popolazione nuragica: questo non è vero, né possibile, dati i numerosi secoli trascorsi tra Cpstruttori e Fonditori, che ne erano senz'altro i discendenti: ma non è giusto usare il medesimo nome. Con questa logica, noi dovremmo ancora chiamarci Latini).
Nella realtà dei fatti, malgrado spuntino ad ogni piè sospinto sempre nuovi esperti autodidatti di scienza nuragica, oggi non sappiamo ancora perché fu costruito il primo nuragjhe, né quando. Nè sappiamo perché tale edificio fu ripetuto simile (non certo uguale) per così tanto tempo.