Riso Sardonico.
Esiste una nuova ipotesi, mio caro Pasuco, della quale desidero informarti. Naturalmente, si tratta solamente di un’ennesima ipotesi, non di una certezza: ma meriterebbe a mio parere qualche indagine scientifica.
Il riso (nell’uomo e negli altri animali in grado di sorridere) mostra solitamente un’emozione del soggetto che lo esprime: più spesso positiva, talvolta felice, oppure grata, o addirittura anche apologetica.
Il “riso Sardonico” no. Si tratta di un riso sarcastico, inteso a sfidare, oppure ferire: in genere è teso a preparare un’aggressione, una reazione violenta da parte di chi lo indossa, o almeno minacciarla ... Di fatto è l’atto di digrignare i denti, come quello di un cane quando ringhia.
Molti – non solo gli antropologi – si sono interrogati da tempo sui motivi enigmatici, sulle origini più o meno lontane e sui significati reconditi di questo tipo di enigmatico “sorriso/non sorriso”, attribuito da sempre ai Sardi (che non lo hanno oggi come modo abituale d’esprimersi, né lo hanno mai adottato più di altri gruppi umani, a memoria d’uomo). Ma non si è concluso alcunché di troppo credibile, mi sembra...
Non mi perdo nelle innumerevoli presenze passate del riso sardonico, che compare persino nell’Odissea: sono cose trite e note, con cui non t’annoio. Ti risparmio anche tutto il resto: l’avvelenamento da oenanthes crocata, l’uccisione dei vecchi, il presunto sacrificio dei bambini nel (poco credibile) rito cruento del Molk, lo scudo infuocato del mitologico divino Talo, etc etc. Il "trisma" tetanico è chiamato così, con un termine prestato dalla Mitologia alla Medicina.
Ti riferisco solo questa curiosità: esiste una malattia, che è stata dimostrata essere in relazione con una grave neuropatia, causata dal cannibalismo (rituale, o d'altra natura).
Ti fa venire in mente nulla, questo?
Forse la Neurospongiosi di Kreutzfeld-Jacob, causata dall’assunzione di carne “infetta” da prioni? Proprio quella, sì: c'è stata anche di recente, in Europa, quando s'è scoperta un'orribile frode alimentare per cui i bovini erano diventati forzatamente cannibali...
In lingua indigena locale indonesiana si chiamava Kuru. In Inglese fu definita “Laughing desease”, per via degli scoppi di risa immotivati ed improvvisi che essa causava (ma dava anche improvvisi e lamentevoli crisi di pianto, se è per questo, anch'essi dovuti al riempimento delle neoformate lacune intracerebrali con sangue).
Fu debellata dalle autorità sanitarie australiane solamente abolendo e proibendo il cannibalismo rituale...
Ora, mi domando: è possibile che il “Riso Sardonico” fosse la descrizione di un sintomo – così impressionante e pauroso – della medesima malattia? E che – come il “Lino Sardonico”, non avesse alcunché a che vedere con la Sardegna?
Ti pongo solo le domande, Pasuco, anche se l'argomento ti destasse raccapriccio e della cosa non te ne importasse niente...
Ti pongo solo le domande, Pasuco, anche se l'argomento ti destasse raccapriccio e della cosa non te ne importasse niente...
Al riguardo, c’è un articolo molto più completo, sull’ultimo numero di Sardegna Antica, al quale ti rimando, nel caso in cui ne volessi sapere di più(1).
Non è pubblicità: perché si tratta di una ONLUS, che si autofinanzia con le proprie pubblicazioni e grazie alla validità delle stesse.
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