• A—
Abibaal -
nome fenicio, che significa: “Baal è mio padre”.
Aczun - palafreniere,
servo di stalla - voc. Etr.-Nur. da cui il
Lat. agaso, -onis.
Akaivasha - Vedi Popoli del Mare
Ampurias -
nome di un fondaco originariamente greco (emporio) pervenutoci da fonti
scritte, ma non identificato dall’archeologia, sito probabilmente sulla costa
nord, presso Porto Torres.
Apachnan -
uno dei faraoni Hyksos (vedi).
Apophis -
penultimo dei faraoni Hyksos.
Apsu -
divinità infernale mesopotamica: l’abisso,
con le sue acque eternamente immobili.
Arak - falco. Possibile voc. Etr.-Nur. da cui il Lat. aracus.
Archnta
- derivato di fantasia dal voc. Etr. arcnti: argento. Usato per Tartesso
(vedi).
Àrule - voc.
Neosardo: locale apposito dell’ovile, in cui si isolano gli agnelli da
svezzare.
Ashtart, Astarte - complessa figura dalle funzioni e prerogative
assai varie: bellicosa, protettrice del re e della dinastia, dea della
fertilità, protettrice dei marinai, presiede alle imprese militari. Vedi anche Ennin.
Asil - Assillo, voc. Etr-Nur, da cui il Lat. asilus, tafano.
Astragali -
gioco forse lidio, antenato dei dadi. Si giocava con gli ossi omonimi, ricavati
dal metatarso posteriore di capra o di montone. Se ne utilizzarono riproduzioni
in vari materiali anche preziosi. Il vero gioco degli A- fu un gioco complesso,
su cui furono scritti trattati interi: nacque come un gioco di preghiera
divinatoria, da giocarsi dinanzi all’idolo. Il significato apotropaico è
testimoniato dal fatto che molti astragali rinvenuti sono forati. Si giocava
probabilmente con 4 A- recanti lettere o figure sulle 4 facce utili (due facce
sono infatti troppo piccole per poter “uscire”) Infine divenne un gioco di
azzardo e fu perseguito e proibito. Ne esistevano in verità altre versioni
permesse perfino a donne e bambini, alcune delle quali sono giunte fino a noi:
“Pari e dispari”, “il cerchio”, “le fossette”, “le cinque pietre”.
Athirat
- dea canaanita di Ugarit, progenitrice degli dei e signora del mare.
Atlante
- nome egizio per una grande distesa di acqua, originariamente dato al fiume Nilo, in seguito al Mediterraneo.
Autm - autunno: voc. Etr-Nur, da cui il Lat. autumnus.
Avle Felske -
Nome di guerriero che compare armato di bipenne su di una stele etrusca del VI secolo a.C. rinvenuta presso Vetulonia
• B—
Baal - Baal
Hammon, maggiore divinità cartaginese, che
trova significative equivalenze con Chronos e Saturno. Baal in fenicio
significa “signore” e costituisce
attributo di altre divinità (Baal
Shamem, Baal Addir, Baal Safon, Baal Malage, Baal Zebub etc), ma il Signore per
eccellenza , a Cartagine, è Baal Hammon, “signore dell’altare domestico”, rappresentano come un personaggio anziano e regale,
su di un trono di sfingi, nell’atto di levare una mano benedicente, mentre
nell’altra tiene una spiga, simbolo di fertilità.
Baki - Dioniso, Bacco: voc.
lidio, da cui deriverebbero sia il gr. Bacchos, sia il lat. Baccus.
Bakis -
Neosardo italianizzato oggi in Bachisio - nome molto antico, vedi sopra.
Benreshef -
fenicio, “figlio di Reshef”, vedi anche Reshef.
Bes -
divinità nilotica benigna, risalente circa al 1000 a.C. Era rappresentato come
un nano deforme e barbuto, protettore del sonno, della casa e delle virtù
domestiche.
Bisso - robusti filamenti che il mollusco
bivalve “pinna nobilis” produce per
ancorarsi al fondo: venivano intrecciati per formare eleganti e ricercati
tessuti preziosi.
Bithia -
antica città della costa meridionale dell’isola, in cui si diceva che le donne
avessero occhi con due pupille e fossero capaci di sortilegi. In rapporto con
il voc “Pizia” e le relative doti claromantiche ed oracolari.
• C—
Calpys - voc.
Etr. in rapporto con il significato di “vaso”. Ne deriva anche l’antroponimo della Gens Calpurnia.
Cambra - camera, probabile voc. Etr-Nur da cui il Lat. camera. Vedi anche Vanas
Capo delle
Acque - l’odierna Cabu Abbas, località
difficilmente raggiungibile ove esiste una vera fortezza nuragica.
• E—
Efix -
l’attuale Efisio, probabilmente derivante
dalla sostantivizzazione dell’attributo Efesio, di pertinenza del tempio di Artemide
Efesia (ne esisteva uno presso Cagliari, a
Nora).
Elam - Antica
civiltà mesopotamica, durata dal 4000 a.C. fino al 300 d.C.
Elike -
Neosardo, quercia, dal Lat. elix.
Enkidu - il
fedele amico dell’eroe semidivino nell’epopea di Gil-Gamesh (vedi), il più antico romanzo eroico mai scritto.
Enky -
divinità mesopotamica primitiva, dio della Sapienza.
Ennin - la
Grande Dea Madre: divinità panmediterranea, che sotto molti nomi differenti, ma
con caratteristiche del tutto simili, (Hepat, Arinna, Inanna, Ninna, Potnia,
Leucothea, Uni, Demetra, Eileithyia, Athena) e con alcune filiazioni (Artemide,
Diana, Mater Matuta, Feronia, Iuno Regina, Artimu) ebbe lunghissima fortuna di
fede religiosa.
Ereb - la
terra nel buio, come i Fenici amavano chiamare l’Europa. Erebos in Accadico è l’oscuro passaggio tra la terra e
l’Ade. Erebu è il tramonto.
Erebo -
divinità cosmogonica greca (Esiodo, Teogonia): da Caos nacquero Erebo e la
Notte . Dalla loro unione nacquero l’Etere ed il Giorno.
Eridu - una delle
città presso l’Eufrate, a circa 30 km da Ur, dove nel 1928 Sir L. Woolley trovò
tracce archeologiche del Diluvio Universale.
Ezza - Neosardo
per “vecchia”. Più realistico sarebbe
stato il nome - realmente esistente - di Siamanna (contrazione di “sa bia manna”, la via grande).
• F—
Feronia -
voc. di origine Etrusca, dea venerata da Etruschi, Sabini, Latini, Umbri,
Volsci e Piceni, come dea delle acque, delle messi e forse degli inferi. Il suo
culto e la sua origine non sono ben certi. Esisteva presso Posada, in Sardegna,
un’area sacra dedicata a Feronia (di cui già parla Tolomeo III, 3, 4, per cui
essa sarebbe preesistente al dominio
romano).
Fontana
Raminosa - Località realmente esistente in Sardegna.
• G—
Galero -
berretto conico appuntito, con apice (apex)
e pileo, caratteristico dei sacerdoti etruschi. Galea, galerus e apex sono tutti di derivazione etrusca.
Gil-Gamesh -
mitico eroe divinizzato mesopotamico, la cui storia ci è pervenuta scritta in
caratteri cuneiformi su tavolette di argilla risalenti a 1500 anni prima di
Omero, probabilmente dopo una lunghissima tradizione orale.
Golgo -
località reale, presso Baunei, ove si trova il pozzo naturale a campata singola
più profondo d’Europa.
Grande Madre - Vedi Ennin.
• H—
Hanys -
divinità mesopotamica: il messaggero divino di tempesta.
Hasdrubaal -
nome fenicio, che significa: “Baal mi ha aiutato”.
Hator - una
delle maggiori divinità egizie, assimilata ad Iside.
Hur - divinità orientale minore.
Hyksos -
popolo straniero (probabilmente sirio -
est-anatolico) che dominò il delta del Nilo dal 1750 a.C. al 1575 a.C. e che
prima di allora era del tutto ignoto agli Egizi. E’ un termine composto da “hyk” (re) e “sos” (pastore), in cui il primo termine si presta ad un gioco di parole,
probabilmente molto antico, con “hak”
(ladro). Detti anche “signori della terra delle colline”, stabilirono la loro capitale prima a Menfi, quindi
rifondarono Avaris. Dai documenti pervenutici dello storico Manetho e dal
“Canone di Torino”, si è riusciti a ricostruire parzialmente la loro
genealogia. Sono anteriori ai Popoli del Mare, ma non è da escludersi che loro
discendenti ne abbiano fatto parte.
Hypsa - Aquae
Hipsitanae erano le sorgenti termali presso
l’attuale Fordongianus, sul fiume
Tirso, non lontano da Oristano.
• I—
Inanna. Vedi Ennin
Incubazione -
antico rito Egeo del sonno sacro presso il Tempio. A tale sonno - durante il
quale si rivelava al fedele la divinità - venivano attribuite doti premonitrici
e terapeutiche.
Iolao -
secondo Strabone, Iolao avrebbe condotto i figli di Eracle a colonizzare la
Sardegna, fino ad allora abitate da barbari che, secondo lui “erano Tirreni
(cioè Etruschi)”.
Ioste - nome,
tuttora in uso in Sardegna, che fu del figlio del condottiero sardo Amsicora.
Riuscì a respingere da Cornus le quattro legioni romane di T. Manlio Torquato.
Isarno -
termine celtico, per “ferro”, dal quale
forse deriva l’attuale inglese “iron”.
Isola Nuova -
uno degli attributi di Creta, vedi Kaftu
Isola del rame -
Cipro, che nel 15° secolo a.C. ebbe il monopolio del rame nel Mediterraneo
orientale (lo stagno per ottenere la lega del bronzo, proveniva dall’Anatolia e
dall’Afganistan). In seguito subentrarono
(per il rame) le miniere del Mar Morto di Re Salomone ed infine la
Sardegna. La ricerca dello stagno fu la causa dello spostamento dei “cercatori
di metalli” verso il Mediterraneo occidentale e l’attuale Cornovaglia.
• K—
Kaftu, Keftiu,
Kftiw - la mistilingue isola di Creta, dalle molte genti, “l’isola che sta nel
mezzo del grande verde” per gli Egiziani, “Tanaya” per i Micenei (con riferimento
ai Danai). Il nome dell’isola cambiò probabilmente più volte a seconda delle
dominazioni: la lingua doveva essere un misto di varie influenze, su di una base
Hyksos, quindi semitica.
Kamu - voc.
Etr-Nur.: “museruola” di tipo particolare, che anche oggi - con lo stesso nome
- si mette agli agnelli per svezzarli, in Sardegna. Ne deriva il termine Lat. e
It. “camuso”.
Kar - radice
dell’antico nome di Cagliari, forse con
il significato di “porto”.
Kares -
antico nome ipotetico di una delle città
che hanno originato Cagliari Vedi
Kar.
KarKar -
plurale, ottenuto per raddoppio del termine, nell’ipotesi che le città del
golfo di Cagliari fossero inizialmente più di una. Vedi Kar
Karul - un’altra città che
avrebbe dato origine a Cagliari. Vedi
Kar
Kassitere -
l’attuale Cornovaglia: già nell’età del bronzo si poteva raggiungere per una
via quasi interamente di acqua, da Massalia (l’odierna Marsiglia) lungo Rodano
e Senna, attraversando la Manica. L’obiettivo era la cassiterite (lo stagno) necessaria, insieme al rame, per ottenere
il bronzo.
Keltoi - i
Celti in genere, nel termine che per essi usavano i Greci. Gli Etruschi
entrarono principalmente in contatto con i Boi, i Reti ed i Senoni.
Kermes - chermes, falsa cocciniglia: parassita di un tipo di quercia.
Se ne ottiene un colorante rosso. Vedi Korra
Khamudi -
ultimo faraone della dinastia siro-palestinese degli Hyksos (vedi).
Khian, Khyan
- uno dei faraoni della stirpe degli Hyksos
(vedi).
Khnut - dio vasaio egiziano, che
modellava gli esseri viventi.
Kia, Cea - Terra
bagnata, spiaggia. Stessa origine di Kio,
isola dell’Egeo. Da notare che Ki è
la dea Terra sumerica.
Korra - porpora
e per estensione anche il mollusco da cui si ricava (Murex, Buccina). I romani
chiamavano cornus la conchiglia e Buccinator il suonatore che ne traeva il suono. Vedi anche Kermes. In Accadico rosso porpora è “kinahunu”, da cui è derivato il nome ai Cananei. In greco rosso
è “phoinix”, da cui in nome ai Fenici.
La produzione di porpora, però, contrariamente a quanto vuole la leggenda, non
era loro esclusiva.
Kur - radice
del nome di antica città sulla costa occidentale sarda, che i romani chiamarono
Cornus. Sorgeva su di un promontorio tra
due insenature.
KylK’mes. Vedi Gil-Gamesh
• L—
Labrys -
ascia bipenne, greco. Da strumento di boscaiolo è divenuta in seguito e per
lunghissimo tempo un simbolo sacro, quindi un’insegna militare-religiosa,
lasciando traccia di sé in vari toponimi (Labranda, Labirinto, Labaro) oltre
che nei culti Cretesi, Ittiti, Nuragici ed Etruschi.
Lago Lungo -
un punto in cui il Tirso era più ampio, corrispondente più o meno all’attuale
lago artificiale Omodeo (non esistono laghi naturali in Sardegna, se si escludono il lago Baratz e gli
stagni salmastri lungo le coste)
Lani - voc.
Etr. in rapporto con il mestiere di macellaio e con l’atto di scarnificare. Ne
derivano al Sardo, al Latino ed all’Italiano, una serie di nomi di persona, di
aggettivi e di verbi: ad es, il verbo italiano “dilaniare”.
Lantiraxi.-
toponimo Neosardo, der. da una glossa Etr-Nur “xlantl”, da cui derivano anche molti altri vocaboli: clanis,
glanis, ghianda, ghiandola, glande, lante, Lante, Chianti, Chiana.
Larthy - nome
di donna, come Larthia e Lartia, tratto dal prenome gentilizio etrusco Larth.
Lauchme - Lucumone. Voc. Etr.
per “re e sacerdote”. Vedi Lygmon
Lèkere - nome
nuragico, misterioso, in qualche modo connesso alla divinità lunare (Lunafras,
Lunestras, Lunenie, Luna Lekere).
Lukka, Lecou.
Vedi Popoli del Mare
Lygmon - voc.
greco per Lucumone. Vedi Lauchme
• M—
Magan -
antico nome di una terra ad ovest della Mesopotamia, usato talvolta per
l’Egitto, talaltra per L’Arabia o per la Terra dei morti.
Mago-Twrshna -
riferito arbitrariamente all’attuale paese di Fordongianus (Forum Traiani). Il
nome, immaginario, è costruito sulla considerazione che il nome latino potrebbe
essere stato una traduzione impropria del nome nuragico, per rendere più
familiare il termine ad orecchie romane, senza alterarne completamente il suono
o il significato.
Magon, Magone
- nome maschile fenicio, piuttosto comune fra i principali protagonisti della
storia di Cartagine.
Mahavasha. Vedi Popoli del Mare
Mal Vento -
attualmente, l’isola di Maldiventre, per deformazione dell’antico nome “Male
Bentu”.
Mammethun -
dea mesopotamica dei destini. Curiosa l’assonanza con la maschera sarda
Mamuthone.
Mandras -
divinità orientale di perverso demone infernale.
Margiana -
divinizzazione - di fantasia dell’autore - del termine sardo per volpe (margianni, marzanni, mariane).
Mastruka -
indumento di pelle di capra o di pecora, citato anche da Cicerone, il quale
descrive i sardi come “mastrucati ladruncoli”, nella sua orazione in difesa di M.E.Scauro. (Per la cronaca, Scauro
fu condannato, per aver preteso una terza decima in tasse a proprio vantaggio e a danno dei sardi, nel 55).
Maza -
gallette di farina d’orzo, rotonde, si consumavano inumidite con acqua ed
insaporite con olio e vino, secondo il costume greco.
Meleck - Malco. Più che il nome, doveva essere il titolo del
condottiero cartaginese che, nel 545-535 a.C. capeggiò una spedizione navale organizzata per invadere la
Sardegna. Fu un disastro. Egli fu - dopo la rovinosa sconfitta - bandito da
Cartagine, insieme a ciò che restava del suo esercito.
Menacra
- un demone delle recenti credenze popolari, appartenente al gruppo delle “Marie” (Maria Allutta, M. Fressada, M.
Lettolada, M. Papore, M. Pettena). Menacra
sarebbe in rapporto con Menarva, una delle varie grafie etrusche di Minerva.
Menhir -
pietra lunga infitta nel terreno: quello che la Bibbia chiama Bètilo (“men”,
pietra e”hir”, lunga, sono vocaboli
bretoni, quindi anacronistici nella vicenda narrata, che è ambientata nella
prima metà del primo millennio a.C.).
Miskru -
Neosardo, si riferisce ad un colore molto scuro.
Mittsa - sorgente. Uno dei cinque vocaboli. Fenicio-Punici rimasti nel
Neosardo: un poco troppo poco per una presunta dominazione che sarebbe durata un millennio circa.
Mizraim - nome
alternativo per Egitto: in Genesi (10) i Filistei (Plst) vengono chiamati
discendenti di Mizraim, in altri passi vengono definiti originari di Caftor
(vedi Kaftu).
Molk, Molek -
non vi è certezza, né uniformità di pareri circa il fatto che il rito fosse realmente
cruento e che impiegasse dei bimbi come vittime. Di fatto, l’Antico Testamento
lo chiama Moloch e denomina Tofet gli
altari su cui avveniva un rito crudele (passaggio attraverso il fuoco) che la
Bibbia attribuisce alle vicine popolazioni cananee e condanna come infame.
• N—
Nabu -
probabile nome arcaico dell’attuale Santa Maria di Nabui, presso lo stagno di
Marceddì.
N’brys - nome
di persona che compare su di un’iscrizione che elenca alcuni sufeti (giudici)
di Bitian (Bithia).
Nenky -
divinità mesopotamica minore, riportata anche nell’epopea di Gil-Gamesh.
Ninna. Vedi Ennin
Norax -
Norace, iberico, fu - secondo la leggenda - il fondatore della città di Nora e
colonizzatore della Sardegna.
Notte - vedi Erebo.
Nugor - di
fantasia, derivato dal termine sardo che definisce la città di Nuoro.
Nurake. vedi nurra.
Nure - antica
radice del nome di Nora, città della
costa meridionale, ove è stato rinvenuto il più antico documento scritto
dell’isola, non ancora decifrato, detto “stele di Nora”, risalente al IX-VIII secolo a.C. La Sardegna vi è
definita come “Be-Shardan”.
Nurra - il
più antico vocabolo nuragico a noi noto. Ne deriva “Nurake”, vocabolo preromano e prefenicio. I significati che
la parola ha assunto nel tempo sono: mucchio, voragine, cavità, precipizio. Nurake significa “Mucchio di Pietre”, ma conserva in sé qualche cosa dell’orrore antico
per la Voragine intesa come Aldilà. Data la grande complessità concettuale e
strutturale dell’edificio e dato che le tombe vere e proprie erano i “gigantinos” (tombe dei giganti), il nuraghe doveva rappresentare
qualche cosa di più di una semplice tomba, pur restando in qualche modo ad essa
coerente in una valenza sacrale diretta: un edificio di culto.
Nut - dea
egiziana del cielo, che divora le stelle al mattino e le partorisce nuovamente
ogni notte.
• O—
Oracolo - il
rito dell’oracolo è attestato come antichissimo in tutto il Mediterraneo.
Ordalia -
pratica magica antichissima, volta a
confrontare direttamente un sospetto colpevole con il volere della divinità, esponendolo
a prove - talvolta crudeli - ispirate al principio che un mezzo
innocuo (es. acqua) sarà lesivo per un
colpevole ed un mezzo lesivo (es.
fuoco) sarà innocuo per un innocente. Ordalia è di derivazione dal tedesco urtheil.
Orwa - Stella
del Mattino. Usato per l’attuale Olbia
(la felice, in Greco).32
Othoca -
l’antica Oristano, una volta sita più
vicina al mare di quella attuale, presso la foce del Tirso.
• P—
Pleiadi -
secondo la mitologia antica, le Pleiadi potevano avere un grande e terribile
influsso sugli esseri umani e sulle cose terrene.
Popoli del
Mare - alla fine del 1330 a.C. si riversarono - causandone la caduta - sui
regni micenei, sui regni anatolici, sugli Ittiti, su Cipro, sulla Siria, sui
Cananei e sugli Egizi. Erano spinti da una esplosione demografica, facilitati
nella migrazione dalla caduta del baluardo di Troia nell’Ellesponto, forse gravemente motivati dalla
terribile catastrofe di Thera-Santorini (vedi). Vari resoconti storici, non solo egiziani, li citano, ma nulla
di definitivo si conosce su di loro, per cui essi restano avvolti nel mistero.
Comprendevano: i Srdn, o Shardana (Sardo-Nuragici), i Shalasha o Shakalasha
(probabilmente i Sicani), gli Akhayawasha (forse gli Achei), i Danawa (i
Danai), i Lukka (probabilmente i Lici), i Twrs o Tursha (i Tirreni o Turreni,
cioè gli Etruschi), i Purst (probabilmente i plst o pilistin, cioè i Filistei),
i Mahavasha (che possibilmente si spinsero fino alle isole Kassitere, cioè
l’attuale Cornovaglia), i Tjekker, gli Uashash e gli Zachari (non sicuramente
individuati).
Popoli
Naviganti. Vedi Popoli del Mare
Po
Ti Ni Ja (Potnia) - Signora e padrona,
scritto in alfabeto sillabico minoico. Uno degli attributi della Grande Madre
Demeter.
Puls - pappa
composta di frumento rinvenuto in acqua e sale, che fu l’alimento base
dell’Italia preromana e romana, dall’Etr. “pultus”.
• Q—
Qart-Hadasht
- termine fenicio per “città nuova”,
Cartagine. Fondata sul sito di un precedente fondaco dei Tiri, ufficialmente
nel 814 a.C.
Quffah -
imbarcazione di materiale intrecciato, di forma rotondeggiante, che può essere
spinta indifferentemente in tutte le direzioni e quindi più adatta ad acque ferme.
• R—
Rasena,
Rasenna, Rasna - probabilmente “uomini liberi”: così chiamavano se stessi gli Etruschi. I greci li chiamavano Tirreni o Turseni
(costruttori di torri) ed i Latini Tusci.
Reshef - dio
fenicio: arciere, guardiano degli inferi e delle epidemie.
• S—
S’rdan,Sirdan
- di fantasia, piccolo paesino sugli attuali stagni di Cabras.
S’rdon - di
fantasia, nome della Terra dei mucchi di pietre.
Safon - Baal
Safon: protettore dei marinai in navigazione.
Salitis - uno
dei primi faraoni Hyksos (vedi) che fondò la capitale Menfi.
Sartna, Srdn
- Vedi Popoli del Mare
Serapis,
Sarapis - Serapide, dio del Sole,, uno dei cui simboli è il serpente.
L’esistenza del suo culto in Sardegna è documentata dai toponimi che ne derivano:
Sarrabus, Serradile, Sorradile.
Shalasha,
Shakalasha. Vedi Popoli del Mare
Shapash - divinità cananea
minore, dea del sole
Sharek - nome
di un sacerdote, terzultimo monarca Hyksos (vedi) in Egitto.
Sirdan. Vedi S’rdan.
Solifuga -
nella superstizione popolare, un animale che vivrebbe soltanto nell’ombra - e
che anzi muore se esposta alla luce - il cui morso sarebbe velenosissimo e mortale.
Solki -
antica città sita probabilmente sull’isolotto di Sant’Antioco, ma per lungo tempo ritenuta una città della costa,
tanto che ne deriva il nome la zona del Sulcis.
Sonno dei
Cinque Giorni. Vedi Incubazione
• T—
Tal-Ur - da Tal, grande e Ur, cerchio, il nome - di fantasia - del nuraghe Losa.
Tamna - voc.
Etr. cavallo.
Tanit, o TNT,
Signora, grande divinità femminile
cartaginese. Etimologia sconosciuta.
Tarr -
probabile antico nome - o almeno reduce di esso - della città di Tarrhos, le
cui rovine si trovano sulla costa occidentale, presso Oristano.
Tartesso,
Tarsis - una mitica città dell’argento, sulla cui localizzazione le fonti sono
- come sempre in casi analoghi - molto vaghe: potrebbe trattarsi tanto di un
antico centro minerario sulle coste spagnole, quanto di una città costiera del
sud dell’Anatolia.
Thera -
l’isola egea di Thera-Santorini, a nord di Creta. nel 1628 a.C. fu semidistrutta
dall’eruzione vulcanica che probabilmente ebbe enormi conseguenze economiche,
culturali e sociali in tutto il Mediterraneo orientale.
TNT PN BOL - Tanit,
viso di Baal Vedi Tanit e Baal. Il segno di Tanit era un simbolo composto da un triangolo, sull’apice del quale stava una linea orizzontale,
sopra a cui era un cerchio: il tutto dava l’idea di una figura femminile con le
braccia levate.
Tunkiu -
antichissimo strumento membranofono sardo, dal suono gutturale, usato dai
mandriani per far tornare le mucche dal pascolo e - più recentemente - dai
banditi per disarcionare i gendarmi a cavallo.
Twrshna,
Tursha o Twrs - i Tyrrhenoi tanto temuti dai greci: ne derivano forse alcuni
toponimi, quali Tirso, Turris Lybisonis etc. Vedi Popoli del mare.
• U—
Uruk, o Erek
- antica città mesopotamica, risalente al IV millennio a.C. e ancora oggi cinta
da 9 km. di mura attribuite al mitico re Gil-Gamesh. Attualmente si chiama
Warka.
• V—
Vanas -
vocabolo nuragico e lidio “cella, tempio sepolcrale”. Etr “fanu”, Lat. “fanum”. Riferito
alla cripta laterale del corridoio del nuraghe, sempre posta in corrispondenza
del punto di inizio della rampa a spirale che conduce al piano superiore.
Secondo alcuni, in tale cripta veniva posto “mirabilmente incorrotto” (quindi, si suppone visibile a tutti) il Santo o
l’Eroe, oppure il Nobile antenato divinizzato, cui poteva essere dedicato il
nuraghe stesso.
Vera Gente -
immaginario, coniato sull’esempio di nomi realmente scelti da alcuni popoli per
indicare se stessi (uomini liberi, per
gli Etruschi, popolo eletto per
gli Ebrei).
• W—
Wa Na Ka, Wanax - in alfabeto sillabico minoico “Signore” in senso divino della religione micenea (e riferito
a Poseidon, con la sua attribuzione arcaica di Zeus). Corrispettivo maschile di
Po Ti Ni Ja (vedi).
Wilusa - vero
nome di una delle città che conosciamo come Troia, in cui sono state trovate le
tracce archeologiche di una guerra che potrebbe essere quella a noi nota..
• Y—
Yarikh - divinità cananea
minore, dio-luna siriano.