Lo stagno è un metallo duttile, altamente cristallino, bianco argenteo. Fonde a soli 232 gradi (che possono anche essere ridotti a soli 177, per produrre un 'inchiostro di stagno' da utilizzare in microcircuiti). resiste alla corrosione dell'acqua, ma è attaccato da acidi ed alcali. Storicamente, fu di grandissima importanza, perché la sua aggiunta al rame ne rendeva molto più fluida la fusione, permettendo di produrre oggetti molto più aderenti e fedeli allo stampo originale fini, lisci e precisi. In più, il risultato finale era molto più resistente del semplice rame. La Cassiterite (SnO2, la forma più frequente dello stagno, più resistente del granito insieme al quale si trova inizialmente) appare negli alluvi o sulle rive dei fiumi come un prodotto violetto, nero o comunque scuro, un aspetto che fu facilmente riconoscibile agli antichi 'prospectors'.
Stagno.
Su questo vocabolo si è pensato, detto, scritto di tutto:
che sia di derivazione mediterranea, che sia d’origine celtica, dato che Plinio
asseriva che la stagnatura fosse un procedimento inventato dai Celti, ed altro
ancora. Ma i Celti avevano le parole “stan”
e “ystaen”, che sono formalmente
e sostanzialmente molto differenti da ‘Kassiteros’. Quest’ultimo termine è solamente Greco – ed in
seguito Arabo, ‘kassdir’ – mentre
in Latino diventa ‘stannium’ o ‘stagnum’ ed è quindi piuttosto simile al celtico, a meno di
ricorrere al giro di parole pliniano ‘plumbum album’ (piombo bianco).
Il periodo del Bronzo.
Il bronzo – la lega stagno/rame – designa un periodo storico
mondiale che va dal 3500 al 1800 a.C. ed entra nelle conoscenze europee attorno
al 2000 a.C.
Certamente, la coniazione del termine greco è tarda rispetto
alla scoperta della lega: infatti, esistono vocaboli più antichi, che
definiscono lo stagno.
Il termine Accadico per ‘stagno’ è “hammu, emmu, ammu”. Anche sul significato di questo termine si è
fantasticato un po’: Meillet ipotizza che popolarmente il metallo
“assomigliasse all’acqua” e pertanto fosse definito in modo vago e generico. I
Greci lo recepirono come ‘ciò che fa cambiare il rame in altro’. Kassiteros
sembra infatti derivare dalla combinazione di due vocaboli accadici: ‘kasite’ (quello che lega) ed ‘eru’ (rame). Kassiteros, quindi, significherebbe: ‘ciò
che lega con il rame’.
La Lega.
S’ignora chi ebbe ad inventare le proporzioni della lega: più
frequentemente, 10 parti di Stagno e 90 di Rame, con alcune variazioni talvolta
volute e talvolta occasionali (piombo, antimonio, argento). Secondo il Consenso
internazionale, l’invenzione avvenne nell’Oriente, ‘in una località in cui il
rame era abbondante e nel quale esisteva da tempo il forno del vasaio’. La
cottura dell’argilla per produrre contenitori è un ‘marcatore ‘ della presenza
dell’agricoltura e l’evoluzione cronologica dell’agricoltura è troppo ben nota e documentata per
lasciare dubbi. La fusione della prima ‘lega’ fu probabilmente accidentale (nel
senso di ‘non voluta’) ma poté avvenire esclusivamente in condizioni di
temperatura e scarsa ossigenazione che si hanno solamente in un forno (e non,
per esempio, in un fuoco da campo).
L’età degli eroi.
La scoperta della lega del bronzo dovette essere una vera e
grande rivelazione: essa permetteva la creazione di una vasta serie di nuovi
strumenti, tutti migliori di quelli precedenti e – a differenza della pietra – riciclabili, con una ri-fusione.
Il bronzo permise la nascita del ‘dagger’, la prima corta spada, più lunga di qualunque
strumento in pietra. La pietra andava in pensione: ma anche gli altri metalli
perdevano il confronto con questa nuova scoperta.
Il bronzo era bello: riluceva come l’oro ed il rame, ma era
più duro e resistente e quindi più duraturo. Era il metallo adatto ai nobili
guerrieri, esponenti di spicco di una nuova casta che andava affermandosi in
quello che – certamente – era l’inizio di una nuova Età… un’età aristocratica,
di cui è rimasto un forte senso di rimpianto in tutti i documenti pervenutici.
Ci sarebbe stato il ‘Collasso’, alla fine del Bronzo: un
generale crollo economico e sociale, con un calo demografico e con modifiche
profonde in ogni campo, che avrebbero interessato tutto il mondo allora
conosciuto ed avrebbe ridimensionato le grandi potenze, preparando una nuova
concezione dello Stato.
Il Ferro – che avrebbe seguito e sostituito il bronzo,
nell’utilizzazione umana – avrebbe avuto tutta un’altra connotazione: sarebbe
stato il marcatore di un’epoca più dimessa e meno sfavillante, un’epoca rurale
d’agricoltori e coltivatori, senza più
pretese di nobiltà aristocratica.
I gestori del commercio.
Essendo la scoperta della lega una scoperta orientale, non v’è dubbio che l’ipotesi più
‘economica’ circa chi gestisse
il commercio dello stagno contempla una popolazione forse da
identificarsi con chi aveva ‘inventato’ l’agricoltura. Conseguentemente, è logico che si
sfruttassero vettori orientali: trasportatori che battevano per terra e già avanzate
strade dell’oriente, ma anche gli abili navigatori orientali.
Fenici, Cretesi, Greci.