domenica 22 settembre 2013

Carammare



Un giorno ventoso,
 carammare*.

Siparietto (Frassica direbbe 'Nanetto', storpiando la parola "aneddoto", senza riferimenti all'altezza fisica o alla bassezza morale di alcuno) di vita sarda di totale fantasia, riferito da un gentleman inglese - su una rivista peer review -  durante una pennichella postprandiale a base di inusitati (per lui) cibi indigesti, favorenti arteriosclerosi ed aterosclerosi (casu martzu et similia), con la convinzione che il vino sardo d'alta gradazione (o l'abbardente) possa funzionare da solvente per la placca ateromasica e da vasodilatatore per ridurre l'ipertensione. Ogni riferimento a persone realmente ancora per un po' in vita è da ritenersi del tutto casuale.

Personaggi ed interpreti, in ordine d'apparizione ed in colori naturali: 

ISSO: l'Ipse Dixit aristotelico, per Antonomasia (ma anche per Alessandra ed Anastasia).
Incauta ed ingenua partecipante: un'ingenua e gentile persona di buon senso, che vorrebbe credere, ma proprio non ci riesce.
Pensiero Inespresso: uno che sa bene come sono andate le cose, ma non parla: è il vero responsabile di quanto accade. In realtà, solamente un sospensorio stracciato per l'idrocele dell'Ipse Dixit.
Confusione Generale: è l'iniziale confusione semplice, che con il tempo, e per assenza di interventi da parte di chi di dovere, è riuscita a scalare tutti i gradi gerarchici, fino a quello di Generale.
Si ringraziano sentitamente per il 'cammeo': Gigi Sanna degli Istentales, esempio di vero sardo, e Roberto Vecchioni, esempio di vero professore. Due persone che - loro sì - si occupano di problemi veri.

istentales-ft-roberto-vecchioni_isola-ribelle.mp3

ISSO: “… Allora, segguittemi legiaddri in questo ambiente sconesso diettro alla spiaggia, dovve vi mostrerò antiche tracce di scritura nuraggica. E che nessuno si provvi neanche a pensare di fare il bagno, che lo fulmino. Ecco: questo qui, che vedete che sembra una esse, invece è un serpentello, cioè una ‘N’, che si pronuncia ‘nur’: è la scrita più semplice che c’è nel Nuragico (pensate il resto! ndt) Bisogna sapere molte altre cosse, per andare oltre le aparenze. Mi capite o non? Anche molti studiosi academici incorrono in errore e non comprendono queste cosse che io invece capisco benissimo e per questo ve le sto spiegando. Questa sembra una ‘P’, ma in realtà è un resh… Perché si gratta lei? Ho detto resh, non rash, stia buono… Si tratta di segni che risalgono a 3300 anni fa, dovvete cappire che i significati sono in qualche modo slitati in sensi diferenti: non c’entra con il Romano” (per ‘romano’ s'intende il Latino ndt).
INCAUTA ED INGENUA PARTECIPANTE: “Ma scusi se la interrompo: un conto è trovarlo almeno su un nuraghe, ma così: all’aperto, in mezzo a nulla? Come si fa a …”.
ISSO: “Eh, aspetti un momento: è vero che una provva non è mai abbastanza, ma vi farò veddere molte altre provve, molti altri doccumenti molto interesanti, e se mi seguirette state certi che alla fine capirette tutto: questi sono segni Cananaici”.
PENSIERO INESPRESSO PER CODARDIA DI UN ALTRO PARTECIPANTE: (Eppure, mio cugino materno Peppineddu Sirigu ha passato qui tutte le estati, con la fidanzata Rita Antonia Valentina Murreddu. Vuoi vedere che…?).
ISSO, IMPERTERRITO: “Un falsario avrebbe potuto fare questi segni, indubbiamente, in qualsiasi momento (la settimana scorsa no, per un impegno, ndt). Ma siccome le lettere sono inserite in quadratini, non possono essere false.” 
PENSIERO INESPRESSO CIRCA IL MESSAGGIO SUBLIMINALE: (Quindi, cari amici, se volete essere creduti, inserite le vostre lettere nei quadratini, proprio come si fa nelle parole crociate. Mi avete capito o non?).
ISSO: “E poi, provate pure a prendere una pietra qualunque e a scolpirci sopra e vedrete che non ci riuscirete a fare questi segni proprio così”.
CONFUSIONE GENERALE: (Reclutamento per? Istigazione a?).
P.I.: (Ma poi: perché ‘falsario’? Peppineddu voleva bene davvero a Antonia: si sono anche sposati! Hanno tre figli! Sono come due puzones...)
ISSO: “Comme vedette, prima, a destra, c’è una ‘A’, che non è una A, bensì è l’ideograma del toro rovesciatto.
P.I.:(Ma se Peppineddu è sempre stato fedele ad Antonia! Che cosa insinua custu scimpru? Quasi quasi lo mando a...)
ISSO: Questa scritta, quindi, se la leggiamo da destra a sinistra, come si faceva con il Semittico significa: “la luce del toro che muore”.
(Si leva un "oh" di tristezza delusa dall’auditorio agropastorale, al pensiero del povero animale morente).
Perché qui c’era la ‘Porta del sole’: i tedeschi vennivano in vacanza qui proprio il 21 di giugno e si prendevano le scotature, per prolungatta fotoesposizione. La luce è quella del barbecue  con cui arostivano le bistecche del toro. È tutto chiaro o non?”.
INCAUTA PARTECIPANTE: “Scusi, ma il professore, dov’è?
ISSO: “Come dov’è? Sono io”.
I.P.: “Ma, dai: tu sei Giggi Sanna, quello degli Istentales, no? Io stavo cercando il prof. Vecchioni che hai invitato a cantare qui! Tra l’altro, devo dirti che con barba e berritta stavi molto meglio: almeno si vedeva meno la faccia. Vuoi un Kaf, che fa dimagrire un po'?”.

* Per i non sardi: 
Cara = viso
Carammare, Cara a mare = con il volto rivolto al mare, guardando il mare. E' chiaro o non?
Puzone = uccello, non anche nel senso di genitali maschili (per quello c'è pilloni). I Puzones sono una rappresentazione tradizionale tipica sarda, di due uccelli affrontati, spesso con lo stesso ramoscello nel becco.