sabato 21 settembre 2013

Il Punto di Vista di un Intellettuale Sardo

No, no: non è uno scherzo, è di un rappresentante della Cultura Sarda Vera, che parlo: anche se - lo so bene - con l'improvvido imperversare ovunque dell'Armata Brancaleone Shardariana, sembra appunto difficile impresa riuscire a reperirne uno... Ed è ovvio che si mostri piuttosto preoccupato.

Debiti formativi e proposte di legge regionali: l'Agenzia
Sardegna Sviluppo Promozione.

Di Marcello Madau

11 settembre 2013 alle ore 13.31

(Perdonatemi questa nota piuttosto lunga, ma analizzando la recente
proposta di Legge ‘Agenzia Sardegna Sviluppo Promozione’ sono stato
molto colpito dalla presenza sia di affermazioni culturali di grande
interesse, espresse non di rado con verve poetica, sia da un poderoso
fenomeno di copia incolla da un'altra legge.... Ne esce un quadro
significativo, la lettura del quale spero possa servire a qualcosa).


Tutto è così accelerato!  La legislatura regionale corre, e sembra di cogliere momenti compulsivi.

Deve essere per questo che l’Agenzia Sardegna Sviluppo Promozione (PROPOSTA DI LEGGE N. 549 “Disposizioni
per lo sviluppo integrale della Sardegna mediante la promozione e la valorizzazione dell'intero sistema produttivo isolano e della coesione sociale” presentata dai consiglieri regionali Stochino - Pittalis - Lai - Tocco - Peru - Amadu - Bardanzellu - Gallus - Greco - Locci - Lunesu - Murgioni - Petrini - Piras - Randazzo - Rodin - Sanjust - Sanna
Matteo - Sanna Paolo Terzo, che  “riorganizza integralmente tutti i settori della produzione e del lavoro attualmente presenti in Sardegna” (la modestia si spreca!) appare così malferma. Che talora la verve poetica è al di là del kitsch, anche se non è del tutto nuova, perché l’avevamo vista nell’affondata  ‘Nur_At’ (che ora cerca di riciclarsi in
un assai problematico piano digitale) e in qualche promo regionale contro il PPR.

Non avendo una capacità complessiva di lettura politica e rifuggendo dal tentativo, intanto per questioni di tempo (ma
sicuramente non ci riuscirei) di costruirmi tali competenze, mi limito a qualche nota sui beni culturali. Sono  finalmente riconosciuti come volano di sviluppo! Peccato che, a dispetto di qualche secolo di
modernizzazione scientifica e democratica del concetto di cultura, il nucleo che emerge è di tipo etnico.


Andare all’art. 2, dove si parla di un “grande teatro di Sardegna in perenne recitazione in giro per il
mondo e in ogni comune in terra sarda, sempre originale e innovativo, nel quale tanti giovani, adulti e anziani, debitamente istruiti dalla scuola di formazione etnica in seno alle Pro loco, incarnano quotidianamente le origini e la storia millenaria di una delle prime civiltà del Mediterraneo”.

La storia millenaria è in veloce rassegna sempre nell’art. 2 , che potremo ridefinire l’articolo dei panieri,
dove Sardegna Sviluppo Promozione “censisce il ricco paniere dei prodotti agricoli della Sardegna; “censisce il cospicuo paniere dei prodotti artigianali della Sardegna”,

e finalmente (eccola, art. 2c)

censisce l'inesauribile paniere dei prodotti turistici che hanno fatto
della Sardegna una delle mete più ambite del mondo, rappresentando ed
elencando le obiettive ragioni naturalistiche, climatologiche e
antropiche che hanno indotto tutte le più importanti civiltà dell'homo
sapiens: sumeri, fenici, punici, romani e tanti altri fino ai nostri
giorni, a considerare quest'isola la vera perla del Mediterraneo, forse 
anche la mitica Atlantide”.

Se preoccupa quel ‘forse’ sull’ inesistente Atlantide, capita di rimpiangerlo leggendo dei Sumeri in Sardegna, di come essi  (in buona compagnia) ci considerassero la vera
perla del Mediterraneo.
Il mondo intero correrà  verso “.. un'agenda colma di forti motivazioni di soggiorno in Sardegna, che metta in luce tutte le suadenti ritualità sarde”, per avere “gli effetti positivi del vento, del tuono e della pioggia nell'Isola; a quelle affascinanti celebrazioni che si consumano negli equinozi e nei solstizi, o durante
le allegre sagre che segnano l'alternanza delle stagioni; non dimenticando le innumerevoli feste in favore di semine e raccolti o quelle che gloriano il nostro mare e il suo pescato”. Ah, "quel turismo di pregio che viaggia tutto l'anno e che non vuole essere solo un semplice spettatore della propria vacanza ma, invece, chiede e pretende di viverla a suo piacere, protagonista nel quotidiano più vero del popolo che lo ospita, magari condividendone anche le ansie, però certamente in maniera appassionata, evadendo poi, con esso, nelle ritualità, nelle feste e nelle tante occasioni".

C’è da vergognarsi un po’.



Nulla che individui davvero come punto di forza beni
culturali e paesaggio, con la loro tutela, né le produzioni agricole
biologiche e non gm. 


Le imprese nei beni culturali, nel caso non possano ambire a radunarsi in reti d’impresa (art. 6), potranno almeno
rientrare nel concetto di ‘filiera e sviluppo locale (art. 8),  are parte del livello locale di governance (art. 8, 2a), o ancora essere oggetto a gestione unificata come uno dei ‘principali attrattori d’ area’ (art. 8, 2c)?
Chi unificherà? La Fondazione Beni culturali Sardegna? Oppure  una sorta di modello che sembra individuarsi nella
Giara di Gesturi, curiosamente l'unico sito ad essere citato?

Si parla, insomma, di innovazione, e colpisce che il rapporto da un lato fra tutela del paesaggio e dei beni culturali , ed economia dello stesso settore  (la conservazione, in quel particolarismo meccanismo economico, è uno dei fattori centrali) , non venga (deve esserci qualche problema con il PPR e il ‘Codice Urbani’) neppure indicato.

Piuttosto, i  sardi in una gigantesca e permanente cavalcata sarda. Un affare controllato dalla politica. Centralismo puro in mano alla casta.


Il fatto che “Sardegna Promozione avrà un ruolo di regia nella realizzazione del progetto” suona davvero come una minaccia. Anche pensando agli aspetti amministrativi, perché dice che “I poli di innovazione sono costituiti in almeno un nucleo in corrispondenza delle otto provincie sarde”.

 Per il resto rimando………… alla Legge Regionale
8 agosto 2012 n. 40 della Regione Abruzzo “Promozione e sviluppo del
territorio regionale”, dalla quale la proposta sarda (che ne ha 33)
riprende letteralmente 20 articoli con un perfetto copia/incolla,  e
pezzi di qualche altro qua e la.

Dicono che ormai il copia incolla sia una prassi. I maligni ricorderanno che vennero indicati forti
‘prestiti’ operati da Cappellacci nel suo programma elettorale, o il
celebre antecedente di Mauro Pili (programma di Formigoni, Regione
Lombardia).

Certamente in certe convenzioni, o statuti, il copia-incolla può essere normale.  Nelle proposte innovative parrebbe
diverso. Nella ricerca ai miei studenti lo sconsiglio: a volte, travolto dalla marea di copia-incolla, chiedo almeno di racchiudere tra virgolette e citare anche solo una volta la fonte. Manie da intellettuale che mi perdonerete, assieme al dubbio che nelle proposte di legge, che cercano modi per governare un territorio, sia edificante.

Qua gli articoli copiati sembrano molti. Andate in ogni caso  ai links, che dò alla fine, nei quali potrete leggere e scaricare la proposta sarda e la legge abruzzese. A me risultano queste relazioni, nella gran parte integrali:

Art. 1 proposta legge Sardegna da art. 5, 2-7 Legge
Regione Abruzzo
Art. 4 proposta legge Sardegna = art. 6 Legge Regione
Abruzzo
Art. 5 proposta legge Sardegna= art. 7 Legge Regione Abruzzo

Art. 6 proposta legge Sardegna a= art. 8 Legge Regione Abruzzo
Art. 7
proposta legge Sardegna = art. 9 Legge Regione Abruzzo
Art. 9 proposta
legge Sardegna = art. 10 Legge Regione Abruzzo
Art. 10 proposta legge
Sardegna = art. 11 Legge Regione Abruzzo
Art. 11 proposta legge
Sardegna = art. 12 Legge Regione Abruzzo
Art. 12 proposta legge
Sardegna = art. 13 Legge Regione Abruzzo
Art. 13 proposta legge
Sardegna = art. 14 Legge Regione Abruzzo
Art. 15 proposta legge
Sardegna = art. 15 Legge Regione Abruzzo
Art. 20 proposta legge
Sardegna = art. 16 Legge Regione Abruzzo
Art. 22 proposta legge
Sardegna = art. 17 Legge Regione Abruzzo
Art. 23 proposta legge
Sardegna = art. 18 Legge Regione Abruzzo
Art. 24 proposta legge
Sardegna = art. 19 Legge Regione Abruzzo
Art. 25 proposta legge
Sardegna = art. 20 Legge Regione Abruzzo
Art. 26 proposta legge
Sardegna = art. 21 Legge Regione Abruzzo
Art. 27 proposta legge
Sardegna = art. 22 Legge Regione Abruzzo
Art. 28 proposta legge
Sardegna = art. 24 Legge Regione Abruzzo
Art. 26 proposta legge
Sardegna = art. 21 Legge Regione Abruzzo
Art. 27 proposta legge
Sardegna = art. 22 Legge Regione Abruzzo
Art. 29 proposta legge
Sardegna = art. 25 Legge Regione Abruzzo
Art. 30 proposta legge
Sardegna = art. 26 Legge Regione Abruzzo
Art. 31 proposta legge
Sardegna = art. 27 Legge Regione Abruzzo
Art. 32 (art. 28 Abruzzo) e 33
(art. 30 Abruzzo) si differenziano per adempimenti e oneri: nella legge abruzzese ci sono più adempimenti, e quindi controlli, ma assenza di oneri.

Gli altri articoli della 'nostra' proposta regionale sono
quelli espressamente sardi: parlano di Sardex,  Sumeri, Atlantide,
scuole etniche, trasporti e reti di innovazione.

Da buon (per quanto modesto) archeologo ho fatto i miei confronti e ve li ho proposti. Ma
dò i collegamenti perché li possiate verificare o proporne di nuovi.



Proposta sarda
http://consiglio.regione.sardegna.
it/XIVLegislatura/Disegni%20e%20proposte%20di%20legge/propleg549.asp


Legge abruzzese
http://leggi.regione.abruzzo.it/index.asp?
modello=searchLaw&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&tom=n:
-1:2012:40&b=leggiReg2