sabato 14 settembre 2013

Scarabeo Parolaio

Caro amico mio Pasuco:

questa volta, ti scrivo perché succede qualche cosa di divertente.
Oltraggioso, sì, ma anche divertente.
Sarà la stagione, chissà.
Gli scarabei stercorari di MonteParma hanno ripreso leggiadri a rotolare le loro palle di sterco, con rinnovata lena, per seminarci dentro le loro immonde uova, in modo che la nuova generazione di larve sia contenta ed abbia tanta cacca olezzante di cui cibarsi.

Groupies imbirrazzite ed affamate, nani deformi stitici ma dialettali, saltimbanchi artritici e bolsi, predicatori prostatici visionari e donne Letizie apologetiche.

Ci sono proprio tutti e ognuno rotola assiduamente la propria pallina identitaria e distintiva e davvero a nessuno importa la verità. Con la verità, questi, ci fanno la birra…

Ma perché lo fanno, amico mio? Te lo chiedi, ogni tanto?

Difficile a dirsi. Alcuni, forse solo perché non hanno proprio un tubo di altro da fare… Hanno incontrato Yahweh e sono rimasti abbrustoliti come una falena sul lampione, con un sorriso ebete sulle labbra tumide e con gli occhiali appannati dall’emozione. Cornuti come Mosè dopo la rivelazione, come la statua del Michelangelo nel mausoleo di Papa Paolo II a San Pietro in Vincoli...

Altri motivi?
Mah, chissà,vediamo…

Se ti scrivo nel menù un  ‘brodino di pollo ristretto’, te lo posso mettere a un euro e magari mi tocca sentire le tue rimostranze, perché tu sei uno che il brodo di pollo ed i polli li conosce bene, anche quelli mannari.
Ma se ci scrivo ‘Consommé’ te lo schiaffo sicuramente a cinque. E ti tocca pure stare zitto, perché non sai nemmeno come si pronunci, quella parola: ti vergogni a farti sentire mentre sussurrando chiedi ad un tuo intimo amico: “Ma che cos’è il Consumè?”.

Ecco: è tutto qui, il trucco! Non credevi fosse così semplice, vero?
E invece sì. Altro esempio?

I giornalisti scrivono sempre ‘espianto di organo’, invece che ‘prelievo di organo’ destinato al trapianto. E sai perché? Ma è facile, dai!
Perché la parola ‘prelievo’ suona troppo come un comunissimo prelievo di sangue alla ASL, non ha quel terribilismo  Salgariano che fa così amabilmente salire le vendite… Sì, hai ragione, in realtà ‘espianto’ andrebbe riservato alla rimozione dell’organo trapiantato dopo il rigetto, ma la gente che ne sa? Espianto suona meglio e usiamo quello, anche se è una bugia..

Il primo principio dello scarabeo stercorario è: sii sempre un parolaio e li fregherai sempre tutti.

Ma di princìpi ce ne sono molti altri, porcellino… 
Per esempio: non mettere mai un prezzo basso a quel che vendi. Il prezzo deve sempre essere anzi oltraggiosamente alto, perché un prezzo basso non significa che sei onesto, significa che stai vendendo roba di pessima qualità…
Eh, sì, amico mio: se la gente desidera essere gabbata, lo sarà. Sai come dice il motto: fatti pecora e lupo te se magna
Vendilo a 80 euro e ripeti sempre che bisogna leggerlo molte volte, per capirlo: vedrai che tutti, prima o poi, per non ammettere di essere scemi, cominceranno a dire che iniziano a comprenderlo, anche se non c'è niente da capire (ma è un ricordo che vale 10 lire). Bugia, certo: ma lo sai solo tu (e loro). E' la favoletta del Re Nudo, ricordi? Ah, le favole piacciono a grandi e piccini!

Io ti scrivo nella locandina galeotta, per esempio: “Neuroarcheologia”.
E tu ci caschi subito dentro a piè pari, se già in partenza non sai che cosa è il consommé! Io devo essere veramente un tipo in gamba, se conosco certi paroloni, non credi? Non ti appaio già un po’ come Yahweh, con le Tavole della Legge (di Tzricottu) in una mano e un Kaf (decaffeinato, però: ho un’età, ormai!) nell’altra?
Non puoi sapere che persino il furbetto Malafouris che questo termine lo ha inventato per primo ancora non sappia bene di che cosa si tratti, non abbia certezze circa il metodo e la sua reale efficacia.

…Certo, è un bel parolone ed intimidisce un sacco! Allora usiamolo, dai! Tanto, quelli che ne sanno? Che ci capiscono?

Mi chiederai: riguarda l’archeologia? Niente affatto. Ma loro non lo sanno!
Riguarda la Medicina Generale? Niente affatto. Ma verranno lo stesso al Seminario: ci sono i crediti!
Ma allora non gli servirà a un tubo, nella loro professione medica! Ma chissenefrega! Basta che vengano.
Ma che cos’è – insomma – questa Neuroarcheologia? Ma perché lo chiedi a me? Deu cumprendu nuddha de custa cosa. 
Basta che qualcuno pensi che l’Archeologia c’entri in qualche modo.
Infatti, lo sponsor è la Scuola di Archeologia di Sassari, pensa un po’!

Ma di che cosa si parlerà?
Di come i Malati di Alzheimer (tutti) semplificano i segni della loro scrittura, con l’avanzare della loro malattia e di come questi segni, semplificandosi, vadano sempre più assomigliando ad archetipi (altra bella parola, dai!) ed ai segni che gli antichi sardi scrivevano, nella loro antica scrittura nuragica, un po' dappertutto in Sardegna. Quella che io ed i miei seguaci stiamo scolp... ehm, trovando dappertutto, tanto che ormai abbiamo vinto la nostra sacra battaglia, che non è di un giorno, contro i nostri oscurantisti avversari ormai tutti depressi, divisi ed abbattuti.

Lo studio è su malati sardi, vero?
Certamente.
Ma se fosse su malati toscani, avrebbero scritto in Etrusco?

Ba’ a cagai: tu non capisci nulla di Epigrafia, né di Archeologia, né di Neurologia, né di Fisica e ti permetti anche di parlare! Sei un miserabile infame, sei un indegno gabbaroballo, sei un imbecille incolto, sei un volgare giacobino, sei un servo degli accozzati accademici, sei… e non ti permettere di brullare sulla tragedia dei familiari e dei malati di quella terribile malattia!

Ma un libro che parla di questo e che vende a 60 euri non specula sui malati?
No! Eresia!  E' un libro di linguistica, catalogato tra i dizionari! Al massimo è archeologia! Non è un libro che promette cure o guarigioni! Vade retro, Satana!

Solo noi possiamo darci una definizione, solo noi conosciamo l'argomento: voi siete gaglioffi e barbari e malevoli diffamatori!

E voi siete l'Armata Brancaleone Shardariana, è chiaro...

Tutto nel nome della Scenza, con la ‘S’ maiuscola e pomposa, ma purtroppo senza quella ‘i’ che la renderebbe almeno un po’ più digeribile: in fin dei conti, ragazzi, si tratta di mandar giù palline di sterco!

Certo: la birra, magari, aiuta.