venerdì 13 settembre 2013

Un ronzio di mosche


Traggo spunto da un'espressione frequente nel Romanzo di Sinhue l'Egiziano di Mika Waltari (che a sua volta s'ispirò agli scritti, veri, della Storia di Sinhue, contemporanei alla XII Dinastia Egizia).

UN RONZIO DI MOSCHE

di  Maurizio Feo

Ovunque sia un fastidioso ed insistente ronzio di mosche, ci sono in genere deiezioni, con tutti i rischi correlati al caso...

In un puteolente blog dal nome pomposo (chiamare 'giganti' statue di dimensione appena normale e monte una collina, fa parte dello spirito affabulatorio che pervade il sito) si radunano preferibilmente tutti coloro che Vidal Naquet definiva con sacrosanto disprezzo "Nazionalisti Atlantoidei".
Personalmente, io preferisco la più terra-terra definizione di 'Armata Brancaleone Shardariana', per adeguarmi al quoziente intellettivo della controparte, che è quel che è sotto il giudizio di tutti e sotto il sole...

E ronzano contenti, con fastidiosa insistenza sulle loro produzioni puteolenti, planando sull'acqua di sentina delle navi shardana...

È evidente che siano un bel po’ confusi (giudizio di stato mentale e non valutazione di merito: in quella sarei meno salottiero del “gabbaroballo” e degli altri graziosi attributi che l'esimio prof. Giggi Sanna distribuisce con generosità equanime[1] a tutti i suoi critici, invece di controbattere scientificamente le critiche stesse – e poi, come potrebbe essere scientifico in quello che propala forse anche  inventandoselo nel difficile post-prandium?).
D’altronde non potrebbero essere altro che confusi, visto che si sono costretti su una strada  totalmente sbagliata ed empirica, votati a difenderla ad oltranza, contro ogni evidenza certa e contro ogni rigore metodologico, contro ogni risultato scientifico. Basterebbe che si liberassero della loro ottica strabica e guardassero alle cose con anche la minima obiettività. 
 Si potrebbe dar loro un consiglio?
Certamente sì, ma con la certezza che non lo seguiranno, perché contrasta appieno con la loro essenza:

"Volete essere ascoltati?
- Fate pubblicazioni scientifiche – peer reviewed per accettazione – e non minchiate.
- Rispondete con argomenti scientifici alle critiche, non con epiteti, lazzi, frizzi, chiacchiere e nacchere.
- Non ricorrete a sotterfugi: ad esempio per entrare all’Università usate la porta principale e non una porta di servizio lasciata socchiusa da amici compiacenti (che poi si troveranno in palese difficoltà per colpa vostra: non è così, Sanna?).
- lasciate la politica fuori dalla scienza: è una questione di gusto, anche, oltre che di metodo scientifico.
- Non sostenete la veridicità di ciò che è provato falso, perché in quel caso sono possibili solo due casi: o vi sbagliate fragorosamente, oppure siete collusi (tertium non datur).
- Non seguite la fisica della birra, insomma, ma la logica della storia.
Una nota: Il prof Luigi Amedeo Sanna ha alle spalle un’onorata e premiata carriera di insegnante, per cui è ancora stimato da molte persone che lo hanno conosciuto come colleghi ed alunni e ne conservano un ottimo (giustificato) ricordo. Quel ricordo non sembra proprio compatibile con un'altra figura, quel Giggi Sanna imbrancato in un gruppo che - ripeto, per chiarezza - Vidal Naquet definiva: “Nazionalisti-Atlantoidei”. Il professore dovrebbe sapere che il suo passato non  può giustificare il suo presente: è inutile che si arrabatti a procurarsi attestati di stima dei suoi trascorsi. E' la sua 'produzione' attuale quella che attira le mosche.
- Per incitarvi a trovare argomenti scientifici credibili, sono disposto persino a chiedere scusa e rimangiarmi la definizione di Armata Brancaleone Shardariana, semmai dimostrerete vera una vostra ‘tesi’ (Allai, Tzricottu, scrittura nuragica, riscrittura della Storia del Mediterraneo, Shardana=Nuragici, datazione dei bronzetti, Atlantide, l'Archeoastronomia Nuragica, etc).
- Fino ad allora, però, sappiate che vi dovrete tenervi sul groppo le meritatissime succitate definizioni e l’altrettanto meritato disinteresse del mondo scientifico, che vi ride dietro unanime,
Ricambiando appieno la vostra scortese disistima."

Ma – va da sé – non credo affatto che quelle cosiddette fantasmagoriche e risibili ‘tesi’ saranno mai dimostrate vere scientificamente. 
Non credo affatto che riusciranno mai, in alcun modo, a dare ad esse la dignità minima, sufficiente perché siano accettate in campo ufficiale, neppure sotto forma dubitativa.
Per il semplice fatto che si tratta di farneticazioni, talvolta oltraggiose.

Quindi, sono più che certo che i gabbaroballi di diritto resteranno sempre loro, con le loro chiacchiere e nacchere, con accluso tutto il restante corteo di gentilezze, di autoreferenzialità e di affabulazione senile e frustrata che l'astinente fisica della birra ed l'incontinente professore in pensione distribuiscono con generosità.

Solamente un ronzio di mosche, niente di più (naturalmente, nelle acque di sentina delle navi shardana).





Maurizio Feo


2009, tempo in cui forse Sanna non aveva ancora riconosciuto Losi come sodale (ma non posso garantire che sia lui l'autore): “Gentile Dottoressa, o cara amica se me lo consenti ma perchè andare ad "infognarsi" ? Non ti conviene lasciar perdere ??? Parla di fisica - che forse conosci meglio - e lascia l'archeologia sarda a quegli ottusi caproni ...forse non fa per te... Del resto ce ne sono già tanti pseudoarcheologi che pontificano sulla storia - senza aver mai fatto uno scavo o seri studi in materia alle spalle... Lascia perdere le susybladate e beviti una bella birra !!! Magari Archeoicnussa.... Pensaci”.