Walam Olum Hokum
"Archaeology's Hoaxes, Fakes, and Strange Sites"
Ovvero - amico mio Pasuco - forse è proprio nella parola "tavolette" che risiede il germe patogeno del falso epigrafico archeologico: infatti, l'infezione si è estesa alle Tavolette d'oro del mediocre poeta avventuriero Josef Smith, alle tavole lignee dell'erudito Rafinesque ed infine alle Tavole bronzee di Tzricotu. Che cosa hanno in comune?
1) Nessuno le ha mai viste, salvo chi le ha inventate.
2) Non se ne conosce l'origine (per forza: le hanno inventate).
3) Contengono un mucchio di millanterie, ovviamente e provatamente false.
4) Sono espresse in una lingua inesistente e del tutto fuori di luogo (un esempio di cosiddetto "oopart" ="out of place artifact").
Per questo motivo, pur essendo così tanto lontano da noi, espongo egualmente il caso...
Eccentric nineteenth-century scholar Constantine Rafinesque composes a Native American epic
Constantine Rafinesque
Secondo lo studioso del XIX secolo Constantin Rafinesque, un'antica tradizione degli indiani americani Delaware (i Lenape) conservava ancora memoria dell'attraversamento effettuato dalla tribù attraverso lo Stretto di Bering dall'Asia all'America migliaia di anni fa.
According to the 19th-century scholar Constantine Rafinesque, an ancient Lenape (Delaware) Indian tradition preserved the memory of the tribe crossing the frozen Bering Strait from Asia into America thousands of years ago.
Rafinesque sosteneva che la sua fonte, che egli stesso aveva tradotto era il Walam Olum, o "Registro Rosso", che consisteva in una serie di tavolette lignee incise e dipinte con presunti simboli Lenape. Esso raccontava di come i Lenape fossero entrati nel Nuovo Mondo, avessero sottomesso un popolo costruttore di tumuli nel MezzoWest e avesse proseguito verso Est, dando origine alle tribù che parlavano Algonchino.
Rafinesque said his source, which he translated himself, was the Walam Olum or "Red Record," a bundle of wooden plaques engraved and painted with supposed Lenape symbols. It told how the Lenape entered the New World, overcame a Midwestern mound building people, and continued eastward, giving rise to the Algonquian-speaking tribes.
Ma c'erano dei vuoti, nel racconto di Rafinesque. Egli sosteneva di avere ricevuto le tavolette nel 1822, da un certo dott. Ward, che le aveva avute da un suo paziente (il medico non fu mai rintracciabile in alcuna fonte storica). I simboli che compaiono sulle tavolette stanno ciascuno a comporre un verso dell'epica Lenape e Rafinesque asserì di essere entrato in possesso dei 183 versi solo due anni dopo (non si sa da chi).
But there are gaps in Rafinesque's story. He claimed that he got the plaques in 1822 from a Dr. Ward, who had received them two years earlier from a Delaware patient. (The physician is not traceable in any historical source.) The symbols each stood for a verse in the Lenape epic, and Rafinesque said that he obtained the actual 183 verses two years later (from whom is unknown).
Rafinesque pubblicò la sua 'Traduzione' nel 1836 sotto il titolo:"Le Nazioni Americane", ma le tavolette andarono perdute (Rafinesque non precisa come).
Molti credono che gli Indiani discendano dalle Tribù perdute d'Israele e che i Tumuli siano stati costruiti da una popolazione indiana oggi scomparsa. Alcuni studiosi videro nel Walam Olam la prova necessaria a dimostrare l'origine asiatica dei Nativi Americani, proprio come sosteneva Rafinesque. Esistevano alcuni dubbi sull'autenticità del Walam Olum, ma fu egualmente ripubblicato nel 1849 ed una nuova versione fu stampata nel 1885.
Rafinesque published his translation in his 1836 book The American Nations, but the wooden plaques were lost (Rafinesque doesn't say how).
But there are gaps in Rafinesque's story. He claimed that he got the plaques in 1822 from a Dr. Ward, who had received them two years earlier from a Delaware patient. (The physician is not traceable in any historical source.) The symbols each stood for a verse in the Lenape epic, and Rafinesque said that he obtained the actual 183 verses two years later (from whom is unknown).
Rafinesque pubblicò la sua 'Traduzione' nel 1836 sotto il titolo:"Le Nazioni Americane", ma le tavolette andarono perdute (Rafinesque non precisa come).
Molti credono che gli Indiani discendano dalle Tribù perdute d'Israele e che i Tumuli siano stati costruiti da una popolazione indiana oggi scomparsa. Alcuni studiosi videro nel Walam Olam la prova necessaria a dimostrare l'origine asiatica dei Nativi Americani, proprio come sosteneva Rafinesque. Esistevano alcuni dubbi sull'autenticità del Walam Olum, ma fu egualmente ripubblicato nel 1849 ed una nuova versione fu stampata nel 1885.
Rafinesque published his translation in his 1836 book The American Nations, but the wooden plaques were lost (Rafinesque doesn't say how).
Many people believed Indians were descended from the Lost Tribes of Israel and that the mounds were built by a vanished non-Indian race. Scholars saw the Walam Olum as evidence corroborating an Asian origin for Native Americans, as Rafinesque maintained. There were some doubts about the Walum Olam's authenticity, but it was republished in 1849 and a new translation came out in 1885.
Il 1950 fu un a svolta degli eventi. Uno studio del Walam Olum, finanziato dal magnate farmaceutico Eli Lilly, che era anche un archeologo dilettante (ed un fervido credente), gli dette credito e promosse un'altra traduzione. Ma lo studio dimostrò in realtà quanto fosse problematico il Walum Olum e qualche studioso cominciò a disapprovarlo. La datazione al C14 appena introdotta portò nuovi dubbi. La versione di Rafinesque, infatti, poneva i tempi del leggenda rio attraversamento dello Stretto di Bering circa 3600 anni fa, mentre il radiocarbonio lo dimostrava come effettuato 12.000 anni fa. Eppure, molti studiosi ancora consideravano veritiero il Walam Olum, anche se inaccurato.
Il 1950 fu un a svolta degli eventi. Uno studio del Walam Olum, finanziato dal magnate farmaceutico Eli Lilly, che era anche un archeologo dilettante (ed un fervido credente), gli dette credito e promosse un'altra traduzione. Ma lo studio dimostrò in realtà quanto fosse problematico il Walum Olum e qualche studioso cominciò a disapprovarlo. La datazione al C14 appena introdotta portò nuovi dubbi. La versione di Rafinesque, infatti, poneva i tempi del leggenda rio attraversamento dello Stretto di Bering circa 3600 anni fa, mentre il radiocarbonio lo dimostrava come effettuato 12.000 anni fa. Eppure, molti studiosi ancora consideravano veritiero il Walam Olum, anche se inaccurato.
The 1950s were a turning point. A study of the Walum Olam funded by pharmaceutical magnate and amateur archaeologist Eli Lilly (a staunch believer) gave it a passing grade and produced another translation. But the study revealed how problematic the Walum Olam was, and some prominent archaeologists began rejecting it. Carbon dating, newly developed, further called it into question. Rafinesque's timeframe for the Bering Strait crossing, based on the legend, put it about 3,600 years ago, while carbon dating placed it at least 12,000 years ago. Still, many scholars took the Walam Olum as genuine, if historically inaccurate.
Nel 1991 Stephen Williams, nel suo "Fantastic Archaeology", lo condannò come una frode archeologica-epigrafica, concludendo che le tavolette scolpite e dipinte non erano mai esistite, ma non apparve mai alcuna definitiva stroncatura. Toccò a David Oestricher rivelare come e perché Rafinesque avesse concepito il Walam Olum. Oestricher si rivolse alle fonti giuste: gli appunti originali di Rafinesque e gli stessi Indiani Delaware. Presentò i suoi risultati nel 1995, nella sua dissertazione dottorale presso l'Università Rutgers ed in un popolare articolo sulla rivista Natural History, nel 1996.
Nel 1991 Stephen Williams, nel suo "Fantastic Archaeology", lo condannò come una frode archeologica-epigrafica, concludendo che le tavolette scolpite e dipinte non erano mai esistite, ma non apparve mai alcuna definitiva stroncatura. Toccò a David Oestricher rivelare come e perché Rafinesque avesse concepito il Walam Olum. Oestricher si rivolse alle fonti giuste: gli appunti originali di Rafinesque e gli stessi Indiani Delaware. Presentò i suoi risultati nel 1995, nella sua dissertazione dottorale presso l'Università Rutgers ed in un popolare articolo sulla rivista Natural History, nel 1996.
While Stephen Williams in Fantastic Archaeology (1991) condemned it as a hoax, concluding the painted sticks and pictographs never existed, no definitive debunking appeared. It was up to David Oestricher to reveal how and why Rafinesque concocted the Walam Olum. Oestricher went to the right sources, Rafinseque's original papers and the Delaware themselves, and presented his results in his 1995 Rutgers University doctoral dissertation and in a popular article in Natural History in 1996.
Oestricher interrogò gli anziani Delaware circa il Walam Olum. Essi gli confermarono che ne avevano sentito parlare solo recentemente, da antropologi e archeologi, e trovavano il testo problematico e spesso incomprensibile. Oestricher revisionò il testo insieme a Lucy Parks Blaloch (nata nel 1906 e con un'ottima conoscenza scritta e parlata del Lenape). Insieme, reperirono molti problemi, come ad esempio l'introduzione di numerosi inglesmi che non esistevano nel Lenape. Nel carteggio originale manoscritto di Rafinesque, Oestricher scoprì numerosi vocaboli Lenape che erano stati cancellati e sostituiti da altri vocaboli che si adattavano meglio alla sua "traduzione". Di fatto, la versione Inglese era stata scritta per prima e dopo era stata tradotta in Lenape.
Oestricher interrogò gli anziani Delaware circa il Walam Olum. Essi gli confermarono che ne avevano sentito parlare solo recentemente, da antropologi e archeologi, e trovavano il testo problematico e spesso incomprensibile. Oestricher revisionò il testo insieme a Lucy Parks Blaloch (nata nel 1906 e con un'ottima conoscenza scritta e parlata del Lenape). Insieme, reperirono molti problemi, come ad esempio l'introduzione di numerosi inglesmi che non esistevano nel Lenape. Nel carteggio originale manoscritto di Rafinesque, Oestricher scoprì numerosi vocaboli Lenape che erano stati cancellati e sostituiti da altri vocaboli che si adattavano meglio alla sua "traduzione". Di fatto, la versione Inglese era stata scritta per prima e dopo era stata tradotta in Lenape.
Oestricher asked elderly Lenape in Oklahoma about the Walam Olum. They told him they had heard of it only recently, from anthropologists and archaeologists, and "found its text puzzling and often incomprehensible." Oestricher reviewed the translation with Lucy Parks Blalock (born in 1906, she was fluent in Lenape). They found many problems with it, such as the inclusion of English idioms that did not exist in Lenape. In the original manuscript, Oestricher found that Rafinesque had repeatedly crossed out Lenape words, replacing them with ones that better matched his English "translation." In fact, the English was written first, and then translated into Lenape.
Se nion si trattava di un'originale Tradizione Lenape, da dove proveniva quel testo? La storia nelle sue linee generali assomiglia ad una che figura nel testo di Rafinesque "Ancient History, or Annals of Kentucky" (1824), in cui si sostiene che i Lenape erano un gruppo di rifugiati in fuga dopo la caduta dell'Impero Oghuziano.
Spinti verso il Nord Est dell'Asia, essi attraversarono lo Stretto di Bering ghiacciato per raggiungere il Nord America, vinsero nello scontro contro una potente tribù e si spinsero ad Est oltre il Mississippi, fino a raggiungere finalmente l'area della Baia di Delaware.
Se nion si trattava di un'originale Tradizione Lenape, da dove proveniva quel testo? La storia nelle sue linee generali assomiglia ad una che figura nel testo di Rafinesque "Ancient History, or Annals of Kentucky" (1824), in cui si sostiene che i Lenape erano un gruppo di rifugiati in fuga dopo la caduta dell'Impero Oghuziano.
Spinti verso il Nord Est dell'Asia, essi attraversarono lo Stretto di Bering ghiacciato per raggiungere il Nord America, vinsero nello scontro contro una potente tribù e si spinsero ad Est oltre il Mississippi, fino a raggiungere finalmente l'area della Baia di Delaware.
If not an original Lenape epic, where did the tale come from? The story line resembles one in Rafinesque's Ancient History, or Annals of Kentucky (1824), which says the Lenape were a refugee group fleeing after the fall of "Oghuzian Empire." Driven into northeast Asia, they crossed the frozen Bering Strait into North America, overcame a powerful tribe and passed east over the Mississippi, and eventually arrived at the Delaware Bay area.
Per ciò che riguarda la lingua,Rafinesque trasse i vocaboli dai lavori di Missionari della Moravia, specificamente una grammatica del 1827 ed una lista di vocaboli del 1834.Ma - mescolati a vocaboli di vero Lenape - c'erano vocaboli provenienti da altri linguaggi indiani, Azteco e perfino Cinese. Anche i simboli erano mesolati insieme: Ojibwa, Egiziani, antico cinesi e Maya. Rafinesque aveva aggiunto alcuni simboli, per potere meglio correlare all'Asia i Lenape, corroborando così la propria teoria circa l'origine dei Nativi Americani. Oestricher rileva gli errori commessi da Rafinesque neella raccolta delle sue fonti. Egli cita 25 Capo-indiani per nome, raccogliendoli da una lista del 1834, ma Oestricher rileva che nell'usanza dei Lenape è di non usare mai due volte lo stesso nome di altri individui (vivi o morti). Rafinesque addirittura copiò, nel proprio manoscritto, persino alcuni errori tipografici.
Per ciò che riguarda la lingua,Rafinesque trasse i vocaboli dai lavori di Missionari della Moravia, specificamente una grammatica del 1827 ed una lista di vocaboli del 1834.Ma - mescolati a vocaboli di vero Lenape - c'erano vocaboli provenienti da altri linguaggi indiani, Azteco e perfino Cinese. Anche i simboli erano mesolati insieme: Ojibwa, Egiziani, antico cinesi e Maya. Rafinesque aveva aggiunto alcuni simboli, per potere meglio correlare all'Asia i Lenape, corroborando così la propria teoria circa l'origine dei Nativi Americani. Oestricher rileva gli errori commessi da Rafinesque neella raccolta delle sue fonti. Egli cita 25 Capo-indiani per nome, raccogliendoli da una lista del 1834, ma Oestricher rileva che nell'usanza dei Lenape è di non usare mai due volte lo stesso nome di altri individui (vivi o morti). Rafinesque addirittura copiò, nel proprio manoscritto, persino alcuni errori tipografici.
For the language, Rafinesque drew on the works of Moravian missionaries, specifically an 1827 grammar and an 1834 word list. But mixed in with genuine Lenape words were others borrowed by Rafinesque from other Indian languages, Aztec, and even Chinese. The symbols were likewise mixed: Ojibwa, Egyptian, ancient Chinese, and Maya. Rafinesque had apparently added other symbols in order to linguistically link the Lenape to Asia, substantiating his own theory about the origins of Native Americans.
Oestricher notes mistakes Rafinesque made in using his sources. He lists 25 chiefs by name, taking them from the 1834 word list. But Oestricher says Lenape custom is that names are never used by two people, living or deceased. Rafinesque even copied typographical errors in sources into his own manuscript.
Perché compiere questo falso? Stephen Williams conferma che Rafinesque era 'complicato' ed 'erratico', ma 'non pazzo'. Egli sottolinea la vastità delle conoscenze di Rafinesque, le sue pubblicazioni in molti campi, che spaziano dal poema epico di 248 pagine alla monografia di 300 pagine sui pesci del fiume Ohio.
Oestriche sospetta che Rafinesque sia stato ispirato, per reazione, dal riferito ritrovamento - da parte di Josef Smith, che nel 1830 fondò la Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni (i Mormoni) - delle tavole d'oro scritte in Egiziano che dichiaravano gli indiani d'America come discendenti degli Israeliti.
Perché compiere questo falso? Stephen Williams conferma che Rafinesque era 'complicato' ed 'erratico', ma 'non pazzo'. Egli sottolinea la vastità delle conoscenze di Rafinesque, le sue pubblicazioni in molti campi, che spaziano dal poema epico di 248 pagine alla monografia di 300 pagine sui pesci del fiume Ohio.
Oestriche sospetta che Rafinesque sia stato ispirato, per reazione, dal riferito ritrovamento - da parte di Josef Smith, che nel 1830 fondò la Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni (i Mormoni) - delle tavole d'oro scritte in Egiziano che dichiaravano gli indiani d'America come discendenti degli Israeliti.
Why the faking? Stephen Williams labels Rafinesque "complex" and "erratic and difficult" but "not insane." He notes Rafinesque's breadth of knowledge, and publications in many fields, ranging from a 248-page epic poem to a 300-page monograph on Ohio River fishes. Oestricher believes he might have been inspired by, and reacting to, the 1830 claim by Joseph Smith, founder of Church of Jesus Christ of Latter Day Saints, of finding golden plates inscribed in Egyptian and saying Indians and Mound Builders were the descendants of Israelites.
Appassionatamente fedele alla propria convinzione che gli Indiani fossero di origine Asiatica, Rafinesque denunciò come una frode la teoria mormone, ma egualmente avrebbe potuto reagire a Joshua Priest, che nel suo molto popolare "American Antiquities" (1833) descriveva le prove archeologiche e linguistiche presenti in tutto il territorio NordAmericano, dimostranti che le ultime tribù d'Israele (ma anche Romani, Scandinàvi, Egiziani, Gallesi ed altri) erano giunti in Nordamerica. Priest aveva suscitato le ire di Rafinesque con le proprie ricerche.
Passionate in his belief that Indians were of Asian origin, Rafinesque had denounced it as a hoax. But he equally could have been reacting to Josiah Priest, who, in his highly popularAmerican Antiquities (1833), described archaeological and linguistic evidence across the continent for the Lost Tribes of Israel, Romans, Scandinavians, Egyptians, Welsh, and others. Priest drew Rafinesque's ire by taking his research and using it to support these wild claims.
Forse anche la mancanza di fondi giocò il proprio ruolo, secondo Oestricher. Rafinesque partecipava ad un concorso, con un consistente premio economico, finanziato dall'Istituto Reale di Francia. Vi aveva presentato una pubblicazione nell'Ottobre del 1834 circa i Lenape, senza alcuna menzione del Walam Olum, malgrado il fatto che - presumibilmente - lo avesse studiato per più di circa 10 anni. Ma in Dicembre egli spedì un supplemento, il Walum Olam, appunto: sembra che lo abbia composto solo dopo avere acquistato la lista di vocaboli del 1834.
Appassionatamente fedele alla propria convinzione che gli Indiani fossero di origine Asiatica, Rafinesque denunciò come una frode la teoria mormone, ma egualmente avrebbe potuto reagire a Joshua Priest, che nel suo molto popolare "American Antiquities" (1833) descriveva le prove archeologiche e linguistiche presenti in tutto il territorio NordAmericano, dimostranti che le ultime tribù d'Israele (ma anche Romani, Scandinàvi, Egiziani, Gallesi ed altri) erano giunti in Nordamerica. Priest aveva suscitato le ire di Rafinesque con le proprie ricerche.
Passionate in his belief that Indians were of Asian origin, Rafinesque had denounced it as a hoax. But he equally could have been reacting to Josiah Priest, who, in his highly popularAmerican Antiquities (1833), described archaeological and linguistic evidence across the continent for the Lost Tribes of Israel, Romans, Scandinavians, Egyptians, Welsh, and others. Priest drew Rafinesque's ire by taking his research and using it to support these wild claims.
Forse anche la mancanza di fondi giocò il proprio ruolo, secondo Oestricher. Rafinesque partecipava ad un concorso, con un consistente premio economico, finanziato dall'Istituto Reale di Francia. Vi aveva presentato una pubblicazione nell'Ottobre del 1834 circa i Lenape, senza alcuna menzione del Walam Olum, malgrado il fatto che - presumibilmente - lo avesse studiato per più di circa 10 anni. Ma in Dicembre egli spedì un supplemento, il Walum Olam, appunto: sembra che lo abbia composto solo dopo avere acquistato la lista di vocaboli del 1834.
Perhaps, says Oestricher, lack of money played a role. Rafinesque had entered a competition, with a substantial cash prize, sponsored by the Royal Institute of France. He submitted in October 1834 an essay about the Lenape language with no mention of the Walum Olam, despite his supposedly having studied it more than a decade. But in December he sent in a supplement--the Walum Olam. It appears that he composed it only after acquiring a copy of the 1834 word list.
Il Walam Olum dimostra quale danno le frodi ed i falsi possono infliggere. Non solo gli studiosi furono gabbati, ma ancora secoli dopo i giovani Lenape, che non sanno ormai più leggere o scrivere il Lenape, avevano volenterosamente raccolto il Walam Olum come una gloriosa reliquia del proprio passato e della propria cultura.
Ma Rafinesque l'aveva semplicemente inventato - vuoi per promuovere la sua versione sui Nativi americani, vuoi per motivi economici.
Malgrado il proprio invidiabile curriculum, aveva anteposto motivi non scientifici alla fedeltà alla Scienza ed alla Verità.
Il Walam Olum dimostra quale danno le frodi ed i falsi possono infliggere. Non solo gli studiosi furono gabbati, ma ancora secoli dopo i giovani Lenape, che non sanno ormai più leggere o scrivere il Lenape, avevano volenterosamente raccolto il Walam Olum come una gloriosa reliquia del proprio passato e della propria cultura.
Ma Rafinesque l'aveva semplicemente inventato - vuoi per promuovere la sua versione sui Nativi americani, vuoi per motivi economici.
Malgrado il proprio invidiabile curriculum, aveva anteposto motivi non scientifici alla fedeltà alla Scienza ed alla Verità.
The Walam Olum demonstrates the damage that hoaxes and fakes can inflict. Not only were scholars duped, but also many decades later younger Lenape, who cannot read or speak Lenape, had, according to Oestricher, "eagerly seized upon [the Walam Olum] as a glorious remnant of their culture." But Rafinesque had simply invented it--whether to promote his view of Native American origins or to win a handsome cash prize. Despite his significant scholarly achievements, he let his own beliefs or financial need override his scruples.