I recipienti in ceramica, così come le armi e gli indumenti, sono tra
gli oggetti più indispensabili alla sopravvivenza umana.
La ceramica serviva per
raccogliere e cuocere liquidi e vivande.
Tutti i paesi in possesso di cave d’argilla avevano una propria
produzione. La maggior parte dei paesi si limitava alla fabbricazione dei
modelli più comuni destinati all’uso quotidiano.
Nessuno può stabilire quando s’iniziò a copiare. E’ logico
supporre che in qualunque epoca, se un’opera d’arte piaceva, si cercava di
copiare oggetti, forme e decorazioni per la loro bellezza.
I ceramisti greci e soprattutto romani disponevano già di molti
modelli da riprodurre, provenienti dalle culture dell’Egitto e del Medio
Oriente.
Di sicuro si sa che già i copisti del Rinascimento e del
Neoclassico invecchiarono artificialmente una buona parte dei loro oggetti.
Con quale perfezione e alacrità lavorassero i falsari già
all’inizio del XIX secolo è descritto apertamente nel libro “Hellenistiche
Tonfiguren und Nachschöp-fungen” (Figure in terracotta ellenistiche e
imitazioni) edito dal Museo Statale di Berlino che, negli anni tra il 1870 e il
1896, acquistò un numero sorprendente d’oggetti falsi in terracotta da persone
apparentemente di fiducia.
I falsari di oggi hanno però meno pazienza per realizzare opere
così perfette.
I falsi oggetti da scavo o le copie ottocentesche in ceramica si
tradiscono spesse volte a prima vista perché, in genere, sono più grandi e
apparentemente più
belli degli originali.
Il falsario o il copista vogliono vendere e perciò cercano di
rendere le loro opere il più attraenti possibile.
Le possibilità di esaminare gli oggetti, per distinguere quelli
archeologici da copie recenti, sono per lo più di sorprendente semplicità ed
accessibili anche ai meno preparati.
L’umidità del terreno, ricco di minerali e residui organici, ha
permeato la massa ceramica lasciandovi delle tracce che rappresentano il mezzo
più semplice ed efficace per stabilire l’autenticità.
Un valido riscontro è fornito dall’analisi
spettroscopica delle incrostazioni che può essere eseguita in pochi minuti da un
laboratorio ben attrezzato.
Come metodo scientifico per la datazione viene applicata la termoluminescenza.
Dettagliate descrizioni delle singole
tecniche e dei metodi scientifici sono parzialmente fornite dal sito
www.ExcavatedArtAuthenticity.com
e, con molte fotografie, in trenta pagine del terzo
volume del Manuale del Collezionista d'Arte edito dal Museo stesso.
Il laboratorio del Museo ha lo scopo di
perfezionare i metodi scientifici già esistenti e di elaborare nuovi metodi per
l'accertamento dell'autenticità. Gli strumenti ed il knowhow del laboratorio sono inoltre a disposizione di
collezionisti, esperti d’arte, restauratori e musei.
(Il personale del laboratorio, che parla le principali lingue europee, è a
disposizione per chiarimenti).
Il laboratorio del Museo
d’Arte e Scienza è senza scopo di lucro
d è
indipendente sotto ogni punto di vista.
Le analisi
condotte dal laboratorio:
Datazione e
caratterizzazione spettroscopica del
legno
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Accertamenti
microscopici su
dipinti, bronzi antichi, ceramiche da scavo
etc.
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Analisi degli strati profondi in
Riflettografia Infrarossa
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Analisi dello strato pittorico con il
duroflessimetro
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Analisi con Luce di Wood, UV, IR
e con luce radente
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ULTERIORI
ANALISI SVOLTE NEL
LABORATORIO:
Analisi chimico spettroscopiche su
pigmenti, colle, incrostazioni, patine,
prodotti di corrosione.
Prove scientifiche, pratiche e strumentali di
accertamento su:
avorio, ambra, vetri archeologici,
metalli, pietre, tappeti, arazzi, stampe, libri, orologi, porcellane.
PREZZI:
il costo medio delle analisi del Laboratorio è di 75 Euro per ogni esame; alcuni di essi
sono conclusivi per distinguere tra falso e autentico come la datazione
del legno o le prove sulle incrostazioni di ceramiche, bronzi ed
altri tipi di materiale.
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Il Metodo al Radiocarbonio (14C)
(non eseguibile
presso il nostro laboratorio)
Il metodo 14C venne salutato al suo apparire come arma miracolosa
per la datazione assoluta e sicura di oggetti antichi e quindi per la lotta ai
falsari.
Esso permette di misurare l'età di materiali organici che contengono
carbonio come legno, stoffe, capelli, avorio, carbone,
corallo, cuoio, conchiglie, ferro forgiato, carta ecc.
Il metodo si basa sulle seguenti teorie scientifiche:
nell’atmosfera terrestre il carbonio si presenta con tre isotopi: 12C, 13,C e
14C. Solo quest’ultimo è radioattivo e pertanto instabile e misurabile.
Il 14C si forma continuamente nell’atmosfera superiore per effetto di
radiazioni cosmiche ed arriva sulla terra con la pioggia. Ogni forma di vita,
siano piante o animali, riceve durante la sua esistenza, insieme all’acqua,
anche l’isotopo 14C che viene assorbito dal corpo vivente e perciò anche dalle
fibre del legno.
Alla morte questo assorbimento cessa ed il 14 C si trasforma
lentamente in 12C. La velocità di decadimento è nota e
fissata in tabelle dettagliate, più volte rettificate e confermate.
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Il diagramma 1 riproduce la curva di questo tempo di
decadimento. La creazione e la concentrazione del 14C nell’atmosfera ha subito
grosse oscillazioni nel corso dei secoli. Vi sono dei periodi incerti, forse a
causa dell’attività del sole e delle oscillazioni nel campo magnetico. Lo
sviluppo del 14C nell’atmosfera terrestre subiva delle variazioni così ampie che
i risultati delle misurazioni in questi periodi non sono interpretabili.
I periodi incerti coprono purtroppo due delle ere più importanti
per l’arte: i secoli della civiltà greca e gli ultimi 350 anni della nostra
storia.
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Il metodo non è perciò applicabile per oggetti d’antiquariato
creati dopo il 1650 circa, purtroppo la maggior parte di quelli offerti dal
mercato.
Riassumendo si può affermare che il metodo 14C è affidabile
innanzi tutto per esami archeologici o comunque di oggetti molto antichi e
consente in questo campo una datazione relativamente precisa e sicura.
Per eseguirli sono indicati i laboratori delle facoltà
scientifiche di importanti università. Gli esami però sono relativamente costosi. I campi più importanti
per la sua applicabilità nell’antiquariato sono il legno e altre sostanze
organiche come colla, ossa e avorio.
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Confronto tra i metodi conosciuti per la datazione del legno:
la Spettrografia IR
e il Radiocarbonio 14C
La seguente tabella illustra la loro applicabilità: |
Periodo |
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Precisione dei metodi
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anni d’età
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spettrografia
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14C
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0-50
50-350/400
350/400-750/850
750/850-2000
oltre 2000
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abbastanza buona
buona
buona
da perfezionare*
inapplicabile fino ad oggi
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buona
inapplicabile
buona
buona
relativamente alta
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* la precisione relativa diminuisce con
l’aumentare degli anni.
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La Dendrocronologia
(non eseguibile
presso il nostro laboratorio)
Metodo degli anelli di crescita
Il calcolo degli anelli di annata si propone come uno dei metodi
più esatti per la datazione assoluta di un determinato pezzo di legno, purché si
conosca il luogo esatto di crescita dell’albero da cui proviene.
Già a scuola si impara che, contando gli anelli di un tronco
d’albero segato, si può calcolarne l’età: ogni anello, composto da una zona
chiara ed una scura, indica un anno.
Se si trova un vecchio pezzo di legno, per esempio in un mobile,
con un sufficiente numero di anelli, dovrebbe essere possibile stabilire la sua
età con l’approssimazione di un anno grazie all’aiuto di tali
tabelle.
Teoricamente la dendrocronologia è il metodo più esatto per la
datazione di oggetti in legno. In pratica gli anelli d’annata presentano molte
limitazioni. Dato che le distanze sono influenzate
esclusivamente dal clima dove cresce l’albero ed il clima varia non soltanto tra
Spagna e Inghilterra, ma anche tra Inghilterra del nord, del centro e del sud
o tra una valle e una collina, si devono elaborare tabelle specifiche per ognuna
di queste zone. Bisogna perciò in primo luogo sapere bene dov’è cresciuto
l’albero.
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Una forte limitazione consiste anche nel fatto
che soltanto alcuni tipi di alberi, come ad esempio la quercia, sviluppano gli
anelli e che per eseguire la conta è necessario un pezzo piuttosto grande di
legno. La dendrocronologia è una scienza esatta per studiare il
clima di una data regione e la datazione dei reperti lignei da essa provenienti.
E opinione generalmente accettata che questo metodo non è adatto per datare con
sicurezza un singolo oggetto in legno dell'antiquariato.
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La termoluminescenza
(non eseguibile
presso il nostro laboratorio)
metodo per l’accertamento dell’autenticità di
oggetti da scavo in ceramica
Il metodo della termoluminescenza viene applicato in tutto il
mondo e con successo da alcune decine d’anni. Esiste un’ampia bibliografia sia
cartacea che in internet sui vantaggi e i limiti di questo metodo.
Grazie alla termoluminescenza è possibile distinguere con
sufficiente precisione oggetti da scavo autentici da falsi di fabbricazione
recente.
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Questa caratteristica molto positiva fu tuttavia messa in dubbio
sin dalla scoperta del metodo per la seguente ragione:
Alcuni cristalli contenuti nel sottosuolo sono radioattivi e le
radiazioni da essi emanate vengono assorbite da specifici cristalli, soprattutto
quelli del quarzo, contenuti nella terracotta degli oggetti sotterrati. La
quantità delle radiazioni assorbite dipende principalmente dal tempo di giacenza
nel sottosuolo e può essere misurata.
I falsari potrebbero irradiare artificialmente oggetti in
ceramica nuovi ed ingannare così gli strumenti di misurazione.
Produrre falsi servendosi di metodi scientifici richiede un’alta
preparazione sulla materia ed una costosa strumentazione, cosicché fino ad ora è
stato possibile individuare con una certa facilità simili irradiazioni
artificiali. E’ comunque una questione di tempo, fino a quando cioè il metodo di
irradiazione artificiale non sarà maturo per una produzione su larga scala. A
partire da quel momento, per ottenere risultati attendibili, sarà necessario
affiancare alle misurazioni con la termoluminescenza ulteriori esami.
Questa certezza è offerta dall’esame delle incrostazioni di cui
generalmente è coperta la superficie ceramica, un metodo già in uso a livello
ottico da quando esiste l’archeologia.
Oggi è possibile eseguire con facilità questo esame per mezzo
della spettrografia che è in grado di distinguere con grande sicurezza le
incrostazioni prodotte artificialmente con cemento, terra e colla dagli
autentici sali minerali che si sono formati durante i secoli di permanenza nel
terreno.
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La Riflessografia
I Raggi Infrarossi e la Riflessografia IR
La luce infrarossa si distingue per la
lunghezza delle sue onde, che penetrano profondamente nella materia. Questo
fenomeno si verifica per esempio al tramonto, quando le onde luminose rosse,
molto lunghe, riescono a trapassare lo spesso strato dell’atmosfera, carica di
polvere e fumo, mentre la luce di altri colori a onde più corte viene assorbita.
In un quadro, per esempio, i raggi infrarossi
possono penetrare nello strato di colore e, nel caso esso sia sottile, giungere
sino alla base della preparazione bianca.
L’applicazione di questa tecnica è molto importante per la
distinzione tra copia ed originale.
Quasi sempre un buon pittore esegue
dapprima a matita di carbone
o di piombo uno schizzo dei contorni dell’immagine sulla tela
preparata. Se ad esempio un copista ha tracciato un reticolato per
riportare
le giuste proporzioni del dipinto, le linee nere, captate dal sensore
della
camera di ripresa, appaiono ben visibili sullo schermo (1)
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Ogni pittore sviluppa uno stile personale.
Un buon esperto è in grado di riconoscere la mano di un artista
semplicemente osservando uno schizzo o un disegno.
Il riconoscimento del modo di abbozzare di
un artista può confermare o smentire l’attribuzione di un’opera. Con
questa tecnica, a volte, si riescono a distinguere alcuni tipi di
pigmenti usati, facilitando così la datazione di un dipinto.
La penetrazione dei raggi permette inoltre lo studio della
craquelure nella profondità dello strato pittorico.
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esame in profondità
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esame in superficie
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La Luce Ultravioletta (UV) e Infrarossa (IR)
L’occhio umano vede soltanto una parte della vasta paletta dei
colori che, fisicamente, sono onde elettromagnetiche
che oscillano ad una determinata frequenza. I colori captati dall’occhio ed interpretati dal cervello umano
sono limitati e si trovano al centro del più vasto campo delle frequenze
elettromagnetiche. Nella parte invisibile dello spettro che comprende le onde lunghe
si trova anche l’infrarosso (IR) e nella parte delle onde
corte la luce ultravioletta.
Il comportamento della materia nel campo non visibile fornisce elementi preziosi per la ricerca
dell’autenticità, in quanto copisti e falsari non sono
consapevoli del fatto che il materiale da loro usato possa tradirli usando una
luce che non percepiscono.
Con una macchina fotografica dotata di pellicole speciali
o utilizzando opportune lampade IR e UV si possono captare tutti gli effetti specifici
della materia oltre il nostro campo visivo.
L’esame di un dipinto dovrebbe essere eseguito con tre tipi di
luce: IR, UV e Wood, tutti di facile esecuzione.
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Con la luce UV si possono individuare i colori industriali con
leganti sintetici di un restauro recente.
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Raggi a luce visibile monocromatica
La luce del sole ci appare bianca perché il nostro occhio è
abituato a percepire la somma di tutte le frequenze dei colori che il sole
emette come bianco. Illuminando invece un oggetto qualunque con raggi di un solo
colore, la bellezza scompare e vengono messi in risalto dettagli che
sfuggivano all’osservatore affascinato dallo spettacolo dei colori. La luce
monocromatica più usata è quella al vapore di sodio, che è un giallo puro.
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La luce di Wood
I raggi della luce di Wood si differenziano fondamentalmente
dagli altri in quanto eccitano alcuni tipi di molecole creando fluorescenza.
Ciò significa che il materiale non solo riflette ma emana una propria luce.
La prova con la luce di Wood non altera soltanto i colori, ma
induce la materia stessa a diventare luminosa. La fluorescenza è un mezzo di ricerca molto importante. Si
possono ad esempio distinguere perle vere da perle false, ambra vera da ambra
fatta con resine sintetiche, restauri di mobili, pietre e smalti falsi e tante
altre applicazioni
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lo strato protettivo dei
dipinti osservato con la luce di Wood
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L’esame attraverso la materia con i raggi Röntgen (raggi x)
I raggi sono utilizzati in molti campi per vedere dentro o
attraverso la materia. Qualsiasi apparecchio Röntgen usato in radiologia medica, sia
esso moderno o di vecchia data, può servire per questo tipo di ricerca. Si possono scoprire modifiche apportate dal pittore stesso o da
un restauratore oltre che informazioni sulla tecnica pittorica attraverso le
zone contenenti pigmenti quali il bianco di piombo. In alcuni casi l’esame permette di individuare un dipinto
anteriore sotto a quello visibile.
La radiografia di un singolo quadro, senza la possibilità di
effettuare un confronto su vasta scala, è poco indicativa
per scoprire la mano di un pittore.
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La Pigmentografia
I pigmenti si possono distinguere al microscopio per il loro
colore, la loro forma cristallina, la loro opacità e purezza.
Con il metodo spettrografico si possono
definire le varie molecole che compongono i pigmenti. Altri metodi per accertare il tipo di pigmento sono: la
spettrometria
di assorbimento atomico e l’analisi
della fluorescenza di raggi Röntgen (X-Ray Fluorescence), anche abbinata al
microscopio elettronico a scansione.
I picchi della suddetta curva
segnano la presenza degli elementi rame nel
pigmento blu azzurrite e del piombo contenuto nel pigmento bianco biacca.
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L’applicazione di questi metodi è valida per la quasi totalità dei materiali
che si presentano nell’antiquariato e permettono indagini specifiche ed
approfondite.
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Prendendo
atto delle molte difficoltà intrinseche e per aiutare gli amici
dell'antiquariato, la Fondazione G. Matthaes lavora da oltre vent'anni alla
composizione di un'opera di consultazione che permette di sfruttare le esperienze raccolte
nel tempo da più di cinquanta libri scritti da
esperti restauratori e antiquari in diverse lingue, integrate da continui
aggiornamenti e dai nuovi studi eseguiti nel laboratorio scientifico.
Il
risultato di queste ricerche è il "Manuale Illustrato del
Collezionista d'Arte" (540 pagine e oltre 2000 illustrazioni a colori in 3 Volumi e 3 lingue) che mette a disposizione eloquenti e chiare
informazioni che permettono al lettore, attraverso poche parole e molte
immagini, di riconoscere un oggetto autentico.
www.ArtAndScienceHandbook.com
|
Orari: Lun-Ven.
10-18
Ingresso: Euro
8- ridotto 4
Visite guidate:
(min. 10 persone)
Euro 10
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via Q. Sella,4 -20121 Milano
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