Scoperte dell'età della pietra
di Shinichi Fujimura
Fonte: Mainichi Daily News, 6 Nov.2000.
In gran parte un autodidatta (viene in mente niente, Pasuco?), Shinichi Fujimura fu limprovvisamente lanciato nel turbine della fama e divenne stabilmente uno deigli archeologi giapponesi di maggior rilievo, dopo che - nel 1981 - aveva scoperto materiale dell'età della pietra che datavano a 40.000 anni prima, rappresentando così i manufatti più antichi mai reperiti in Giappone.years, fino ad allora.
Nelle due decadi successive (vedi quanto può durare l'inganno, amico mio?) Fujimura prese parte a più di 180 progetti archeologici in tutta la nazione, riuscendo sempre a trovare manufatti sempre più antichi nel tempo e pertanto fu soprannominato "colui che possiede mani divine". Si era ormai costruito una reputazione degna di ogni rispetto, tanto che il suo lavoro era insegnato nelle scuole, ed usato come ricerca dagli altri archeologi giapponesi.
Ma il 5 di Novembre del 2000, circa due settimane dopo che Fujimura e collaboratori avevano annunciato la scoperta di un gruppo di resti di pietra che essi attribuivano a 600.000 anni prima di Cristo, a Tsukidate, nella Prefettura di Miyagi, il Mainichi Shimbun pubblicò nella sua prima pagina fotografie di Fujimura, scattate mentre scavava qua e là buche nel sito archeologico, per sistemarvi manufatti falsi, che la sua squadra avrebbe in seguito "scoperto". A capo chino, Fujimura ammise tutte le imputazioni e lo stesso giorno chiese scusa in una conferenza indetta appositamente, affermando di avere agito così nel desiderio di diventare l'archeologo che aveva scoperto la documentazione più antica del Giappone (quindi solo per ottenere fama, Pasuco: non faceva proprio male a nessuno! A parte - forse - la Cultura dell'Uomo...).
Dubbi scientifici si addensarono improvvisamente, come nuvoloni neri, su tutte le sue precedenti "scoperte". In seguito, fu allontanato dalla sua posizione scientifica di ricercatore presso l'Istituto Paleolitico di Tohoku .