venerdì 19 aprile 2013

Dibattito, non diktat...


Tirreni dall'area egeo-anatolica in Etruria 
III- II millennio  a.C.  
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La (ormai non più troppo) recente scoperta e decifrazione di iscrizioni etrusche sull'isola di Lemno ha riproposto con forza il problema delle origini etrusche, anche se il mondo accademico sembra non accorgersene.
   
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Le iscrizioni lemnie, da quelle di Kaminia a quelle, numerose ma frammentarie, da Efestia, dal Kabirion e da Myrina, risultano appartenenti a una lingua etrusca molto arcaica, e in un alfabeto derivato da quello greco a sua volta derivato da quello fenicio. Le conseguenze sul piano storico sono che l'isola di Lemno era abitata fin dal VII secolo, ma certamente anche prima, come mostrano le testimonianze archeologiche, da una popolazione appartenente all'ethnos tirrenico.
Questa popolazione, a giudicare dagli elementi fonetici, morfologici e lessicali affioranti nelle lingue anatoliche indeuropee, rendono sicura la presenza di un sostrato antichissimo in Anatolia, sul quale si sovrapposero popolazioni indeuropee.  Queste popolazioni, a giudicare dai dati archeologici che sempre più abbondanti raggiungono gli studiosi, giunsero in Anatolia nel  III millennio, forse anche prima. L'ethnos di sostrato vi era invece presente forse già dal XIII millennio, a giudicare dai risultati dei recenti scavi in Anatolia sud­orientale.

Queste lingue di sostrato potevano essere il tirrenico, parlato nell'Anatolia meridionale e occidentale, il hattico, parlato nell'Anatolia centrale, dove stabilì il centro del potere l'impero ittita a partire dai primi secoli del secondo millennio, forse anche il cario, parlato nell'Anatolia sud­occidentale e altre, note o meno.  Il tirrenico, come il hattico, ha dato al luvio e all'ittita elementi fonetici, morfologici e lessicali numerosi e inconfondibilmente di natura non indeuropea, molti dei quali dal tirrenico d'Asia sono passati nell'etrusco.

Non se ne danno qui esempi perché non è questa la sede per approfondire l'argomento, ma lo studioso potrà trovare quanto gli serve nelle opere `La Tirrenia Antica' (ed. Sansoni, Firenze,1983, 2 vol.), 'Il Paese dei Tirreni' (Accademia Toscana di Scienze e Lettere, ed.Olschki, Fiirenze, 2001), le `Origini degli Etruschi' (ed. Nuova SI, Bologna, 2003).
Claudio de Palma Firenze, 22.12.2006

E' un articolo datato, ormai, certamente in parte anche superato dai risultati scientifici chiari ed evidenti (riportati per intero in precedenti posts) ottenuti da altre Discipline. Ma non si può, né si deve, ignorare:. In fondo, anche la ricerca linguistica, produce i propri risultati più che dignitosi e spesso interessanti. Ed in questo caso si tratta di risultati filtrati attraverso i risultati della ricerca archeologica. Quindi, a tutti gli effetti, si tratta di un tentativo multidisciplinare.
Nessun risultato è per sempre. Si deve accettare il principio della precarietà dell'ultimo Consenso, intendendo con questo che l'ultima Verità può sempre essere modificata nel caso compaiano prove valide e scientificamente più convincenti che favoriscono un'altra tesi.
Ma - naturalmente - tale Tesi deve essere vagliata ed approvata da tutto il mondo scientifico competente nel caso in questione.