martedì 30 aprile 2013

IPERTENSIONE


Ipertensione arteriosa: mai sottovalutare il nemico invisibile.

L’ipertensione spesso non dà segni di sé.
Ma è spesso determinante nel causare ictus, infarti, aneurismi, deficit cognitivo ed insufficienza renale. Si ritiene che nei paesi occidentali sia alla base, da sola, del 15% dei decessi.

Esiste la terapia medica – una volta che la diagnosi, magari occasionale, sia stata fatta – ma anch’essa è responsabile di effetti collaterali: insonnia, crampi agli arti inferiori, vertigini, altro (negli uomini, alcuni farmaci danno impotenza).

Ma esistono anche altri mezzi per abbassare la pressione sanguigna e quindi scongiurare i pericoli ed i fastidi della malattia e della sua cura.

1)    Lavorare meno, lavorare meglio. Cercare di ridurre un po’ il carico di lavoro e di migliorarne gli orari stessi è una buona soluzione, quando possibile. Un orario di lavoro troppo lungo impedisce di alimentarsi correttamente e di fare un po’ d’esercizio: si calcola che aumenti il rischio cardiovascolare del 15%.

2)    Pazienti ipertesi che facciano ‘passeggiate’ a passo veloce possono ridurre i valori della ‘massima’ di circa 8 punti e quelli della ‘minima’ di circa 6. L’esercizio (che va gradualmente incrementato)  permette al cuore di sfruttare meglio l’ossigeno e quindi di non ‘faticare’ per il proprio lavoro di pompa.

3)    Respirare profondamente. Come in una pratica orientale di meditazione. Bastano 5 minuti al mattino e 5 minuti alla sera, per ridurre sensibilmente gli ormoni dello stress, tra cui la renina, e ridurre i valori pressori.

4)    La pressione è – in alcuni gruppi di età e particolari gruppi etnici – particolarmente sensibile al cloruro di sodio. Limitare l’apporto di sodio non significa solamente usare poco la saliera a tavola (che contribuisce solo al 15% dell’apporto giornaliero di ognuno). Bisogna stare molto attenti al contenuto di sodio dei cibi già pronti. È meglio condire con spezie, erbe, limone e condimenti privi di sale.

5)    Usare cioccolato fondente, almeno al 70%, per sfruttare il contenuto in flavonoidi. Il 18% dei pz vede ridursi la pressione arteriosa, con una piccola somministrazione (28 grammi) di cioccolato ‘nero’.

6)    Usare ‘integratori’ adatti: ad esempio il Coenzima Q10, che riduce la sistolica di circa 17 punti e la diastolica di circa 10. Le dosi variano a seconda dei valori pressori: da 60 a 100 mg, tre volte al dì.

7)    Piccole quantità di alcool aiutano, purché piccole lo siano davvero. Le dosi variano secondo il peso corporeo ed il sesso. Un quarto di litro di birra, un bicchiere di vino, un quinto di bicchiere di superalcolico.

8)    È meglio evitare la caffeina (può determinare un aumento persistente, fino a 4 punti - 4mm di Hg della pressione): è quindi preferibile usare caffé decaffeinato.

9)    Sarebbe addirittura preferibile iniziare a consumare  tè di ibisco (‘carcadé’), che riesce in media ad abbassare di 6 punti la pressione in circa un mese e mezzo.

10) Il potassio (K) è un ottimo elettrolito per fare scendere la pressione: si dovrebbe mirare ad un’assunzione tra i 2000 ed i 4000 mg al dì (patate dolci, pomodori, succo d’arancia, banane, meloni, prugne secche, uva passa, piselli, frutta secca).

11) Ascoltare la musica giusta, per 30 minuti al giorno: Classica, Celtica, Indiana. L’effetto sarebbe sommatoria: dopo una settimana, giù di 3,2 punti; dopo cinque settimane 4,4.

12) Fare un check up per il russamento notturno: l’apnea ostruttiva notturna è spesso associata ad un iperaldosteronismo che è responsabile dell’ipertensione.

13) Nell’ipertensione e negli stati pre ipertendivi, l’uso di cibi ad alto contenuto in soia o in proteine del latte, (latticini a basso contenuto di grassi)  può ridurre la pressione efficacemente.