Ipertensione arteriosa: mai sottovalutare il nemico
invisibile.
L’ipertensione spesso non dà segni di sé.
Ma è spesso determinante nel causare ictus, infarti,
aneurismi, deficit cognitivo ed insufficienza renale. Si ritiene che nei paesi
occidentali sia alla base, da sola, del 15% dei decessi.
Esiste la terapia medica – una volta che la diagnosi, magari
occasionale, sia stata fatta – ma anch’essa è responsabile di effetti
collaterali: insonnia, crampi agli arti inferiori, vertigini, altro (negli uomini, alcuni farmaci danno impotenza).
Ma esistono anche altri mezzi per abbassare la pressione
sanguigna e quindi scongiurare i pericoli ed i fastidi della malattia e della
sua cura.
1)
Lavorare meno, lavorare meglio. Cercare di ridurre un po’ il
carico di lavoro e di migliorarne gli orari stessi è una buona soluzione,
quando possibile. Un orario di lavoro troppo lungo impedisce di alimentarsi
correttamente e di fare un po’ d’esercizio: si calcola che aumenti il rischio
cardiovascolare del 15%.
2)
Pazienti ipertesi che facciano ‘passeggiate’ a passo veloce
possono ridurre i valori della ‘massima’ di circa 8 punti e quelli della
‘minima’ di circa 6. L’esercizio (che va gradualmente incrementato) permette al cuore di sfruttare meglio
l’ossigeno e quindi di non ‘faticare’ per il proprio lavoro di pompa.
3)
Respirare profondamente. Come in una pratica orientale di
meditazione. Bastano 5 minuti al mattino e 5 minuti alla sera, per ridurre
sensibilmente gli ormoni dello stress, tra cui la renina, e ridurre i valori
pressori.
4)
La pressione è – in alcuni gruppi di età e particolari gruppi
etnici – particolarmente sensibile al cloruro di sodio. Limitare l’apporto di
sodio non significa solamente usare poco la saliera a tavola (che contribuisce
solo al 15% dell’apporto giornaliero di ognuno). Bisogna stare molto attenti al
contenuto di sodio dei cibi già pronti. È meglio condire con spezie, erbe,
limone e condimenti privi di sale.
5)
Usare cioccolato fondente, almeno al 70%, per sfruttare il
contenuto in flavonoidi. Il 18% dei pz vede ridursi la pressione arteriosa, con
una piccola somministrazione (28 grammi) di cioccolato ‘nero’.
6)
Usare ‘integratori’ adatti: ad esempio il Coenzima Q10, che
riduce la sistolica di circa 17 punti e la diastolica di circa 10. Le dosi
variano a seconda dei valori pressori: da 60 a 100 mg, tre volte al dì.
7)
Piccole quantità di alcool aiutano, purché piccole lo siano
davvero. Le dosi variano secondo il peso corporeo ed il sesso. Un quarto di
litro di birra, un bicchiere di vino, un quinto di bicchiere di superalcolico.
8)
È meglio evitare la caffeina (può determinare un aumento
persistente, fino a 4 punti - 4mm di Hg della pressione): è quindi preferibile
usare caffé decaffeinato.
9)
Sarebbe addirittura preferibile iniziare a consumare tè di ibisco (‘carcadé’), che riesce in
media ad abbassare di 6 punti la pressione in circa un mese e mezzo.
10)
Il potassio (K) è un ottimo elettrolito per fare scendere la
pressione: si dovrebbe mirare ad un’assunzione tra i 2000 ed i 4000 mg al dì
(patate dolci, pomodori, succo d’arancia, banane, meloni, prugne secche, uva
passa, piselli, frutta secca).
11)
Ascoltare la musica giusta, per 30 minuti al giorno: Classica,
Celtica, Indiana. L’effetto sarebbe sommatoria: dopo una settimana, giù di 3,2
punti; dopo cinque settimane 4,4.
12)
Fare un check up per il russamento notturno: l’apnea ostruttiva
notturna è spesso associata ad un iperaldosteronismo che è responsabile
dell’ipertensione.
13)
Nell’ipertensione e negli stati pre ipertendivi, l’uso di cibi
ad alto contenuto in soia o in proteine del latte, (latticini a basso contenuto
di grassi) può ridurre la
pressione efficacemente.