mercoledì 17 aprile 2013

MERIDIANA? Vichinga?


Una misteriosa meridiana potrebbe essere il segreto della navigazione Vichinga.



Una  misteriosa 'meridiana' Vichinga, è stata reperita in Groenlandia (Greenland) e ple nuove ricerche suggeriscono che potrebbe avere aiutato gli antichi marinai nella loro navigazione alla medesima latitudine Nord-Sud.

Mysterious sundial may be secret to Viking navigation
(a) Il disco di legno rinvenuto nella Groenlandia meridionale (frammento) sul quale i navigatori vichinghi tracciarono alcune linee con curve iperboliche . (b) Ricostruzione ipotetica della meridiana usata dai Vichinghi per la navigazione in mare aperto. (la parte rappresentata in grigio non è stata rinvenuta: di fatto, non esiste) . (c) Disegno tridimensionale della meridiana vichinga, mostrante il funzionamento pratico, a mezzo dell'ombra dello gnomone conico sul quadrante della meridiana, che tange l'iperbole segnata su di esso.  (d) La navigazione 'polarimetrica celeste' dei Vichinghi può funzionare unicamente se la direzione della polarizzazione della luce del giorno (simboleggiata dalle frecce a doppia punta) è perpendicolare al piano di diffusione (determinato dal sole, dall'osservatore e dal punto celeste osservato). [Credit: The Royal B Society]
Lo studio, dettagliato Martedì (April 9) nel journal Proceedings of the Royal Society A Mathematical and Physical Sciences, suggerisce che i 'Norsemen' potrebbero essere anche stati navigatori più esperti ed impressionanti di quanto si pensasse prima.
Almeno, questo è l'erudito parere di Balázs Bernáth, coautore del lavoro e ricercatore pressola Eötvös University in Ungheria. 

Misterioso oggetto fatto dall'uomo.

Come esattamente i Vichinghi navigassero in mare aperto è stato per lungo tempo oggetto di speculazione, leggende e folklore. I ricercatori sospettano che i Vichinghi usassero indicatori funzionanti con il sole  per individuare il vero Nord e che si affidassero a 'cristalli magici' per la navigazione nei giorni nuvolosi.  Di fatto sono state recentemente scoperte evidenze di queste 'pietre del sole vichinghe', (Viking sunstones):  si trattava di cristalli capaci di polarizzare la luce e lasciare intravedere la vera posizione del sole, malgrado le nuvole. 

Nel 1948, un archeologo scoprì un misterioso oggetto fatto dall'uomo sotto le rovine di un monastero benedettino in un fiordo presso Uunartoq, Groenlandia, che era stato colonizzato da agricoltori Norvegesi nel corso del X secolo.  L'artefatto aveva la forma di un semicerchio, un buco al centro ed una linea a zig-zag incisa lungo il perimetro. Numerose linee erano inoltre state incise nell'interno della piastra.

Gli scettici (la prudenza non è mai troppa) sostengono che l'oggetto potrebbe essere stato un arredo domestico.   La maggior parte dei ricercatori, invece, sostiene trattarsi di una rarissima 'bussola da sole vichinga'. Alcuni ricercatori hanno anche fatto di più, portando 'bussole' di questo genere a bordo di alcune repliche di navi vichinghe (Drakkar) per verificarne l'utilità in navigazioni pratiche.

Purtroppo le linee segnate sulla 'bussola' erano incomplete , per cui l'arnese si è dimostrato poco utile nel reperire il Nord.  E' risultata fuori bersaglio di un grado, il che avrebbe potuto condurre a giorni di navigazione nella direzione errata. Questa , almeno, è la conclusione di Amit Lerner, ricercatore della Hebrew University of Jerusalem, non coinvolto direttamente in questo studio.

Antichi Marinai.

Questo inconveniente ha condotto i ricercatori di questo studio a considerare possibili altre forme d'uso e funzioni primarie dell'oggetto: ad esempio, la determinazione della latitudine, cioé della propria posizione Nord-Sud nel globo. 

Bernath spiega come sia accettato che i Vichinghi compissero viaggi marini secondo la latitudine, il che significa attraversare il mare aperto ad una latitudine prescelta specifica. Per esempio, essi navigavano spesso - sia in andata, sia al ritorno - lungo la latitudine 61 tra la Norvegia e la Groenlandia (2500 chilometri).  Per fare ciò è necessaria una bussola, oppure la possibilità di controllare frequentemente la propria latitudine.

Va da sé che i venti e le correnti oceaniche avevano gioco facile nel deviare fuori rotta  i Drakkar Vichinghi, che (non solo per le proporzioni di oggi) erano piccoli e leggeri. Questo certamente costringeva quei marinai a frequenti controlli della latitudine per restare in rotta. A questo punto si deve ricordare che mentre i naviganti del Mare Mediterraneo potevano cercare l'ausilio delle stelle notturne, i Vichinghi navigavano presso il Circolo Polare Artico, dove il sole nei mesi estivi non tramonta.  Questo deve avere generato una navigazione che sfruttava il sole, invece delle stelle.

I ricercatori hanno osservato che ogni giorno - a mezzogiorno - quando il sole è più alto nel cielo, uno gnomone al centro della 'bussola' avrebbe proiettato la propria ombra fra due linee del quadro. Gli antichi navigatori avrebbero potuto misurare la lunghezza di quell'ombra ed altre linee degradanti avrebbero potuto indicare loro la corretta latitudine. 

In questo modo, la misurazione avrebbe potuto essere accurata per una navigazione sicura: ma non è possibile provare come vera questa ipotesi.

E' un'ipotesi molto suggestiva e persino possibile, ma resta solamente un'ipotesi.



Autore: Tia Ghose | Source: LiveScience [April 10, 2013]