martedì 9 aprile 2013

IPB 9 - BENJAMIN FRANKLIN


BENJAMIN FRANKLIN


Boston, 1706 – Philadelphia, 1790
 

Fu un vero genio versatile e multiforme: giornalista, attivista sociale, autore di satira, filantropo, statista, diplomatico, inventore, politico e scienziato, fu tra i protagonisti della Rivoluzione Americana. Alcuni aspetti della sua vita restano misteriosi e non sono noti.

Garantì l’alleanza Francese, che permise l’indipendenza.

Simbolo di una delle società segrete a cui appartenne B.F.


Nel 1754 alcuni elementi del suo Piano d’unione delle Colonie furono inseriti negli Articoli della Confederazione, il primo documento governativo degli Stati Uniti d’America
Nel 1776 contribuì alla stesura della Dichiarazione d’Indipendenza Americana
Nel 1787 partecipò alle riunioni in cui fu scritta la Costituzione Americana, il documento che rimpiazzò gli articoli della confederazione.

B. Franklin fu l’unico dei Padri Fondatori che partecipò alla stesura di tutti e tre i più importanti documenti degli U.S.A.

 

Fondò la prima unione di pompieri volontari (Union Fire Company).
Fondò la prima biblioteca con prestito di libri in America.
Era un buon giocatore di scacchi, gli è attribuita la frase: “Gli scacchi non sono solo un gioco, ma rispecchiano la vita”. 
Quando fu responsabile delle spedizioni marine tra l’Inghilterra e le Colonie, parlando con gli equipaggi delle navi commerciali (che percorrevano in minor tempo il viaggio verso l’Europa) di fatto "scoprì" quella corrente marina che da lui prende il nome di "Corrente del Golfo".

 
Sopra un Odometro originale e sotto un parafulmine appartenuto a Franklin 


Parafulmine ritenuto uno di quelli originali su cui studiò Franklin


Dall’età di 16 anni fu un vegetariano convinto, perché così “apprendeva più in fretta ed aveva maggiore acume intellettuale” (e non fu certo in cattiva compagnia, se consideriamo altri vegetariani famosi: Pitagora, Plutarco, Albert Einstein negli ultimi anni, Gandhi, Seneca, Lucrezio, Giovenale, San Francesco, Leonardo da Vinci, Tommaso Campanella, Giordano Bruno)…

Glassarmonica di Franklin 

Fu Massone, fino alla morte.
Appartenne anche ad altre congreghe, come quella satanista detta “Hell Fire Club”.

 

Tra le sue numerose invenzioni: Il fornello Franklin, Il parafulmine, le pinne, il contachilometri, gli occhiali bifocali, la sedia a dondolo, la Glassarmonica (poco nota ormai, ma considerata nelle loro composizioni da Mozart, Beethoven, Johann Adolf Hasse, Carl Phillip, Emmanuel Bach, Donizzatti e Richard Strauss).

 Mark Twain sul dondolo a casa sua

Tra i suoi aforismi:

Se non vuoi esser scordato dopo che sei morto e marcito, scrivi cose che val la pena di leggere, o fai cose che val la pena di scrivere.

Il genio senza formazione è come argento in miniera.

Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza non merita né libertà né sicurezza.

Ciò che inizia in rabbia finisce in vergogna.

I saggi non hanno bisogno dei suggerimenti. Gli sciocchi non ne tengono conto.

I creditori hanno più memoria dei debitori.

Ami la vita? Allora non sciupare il tempo, perché è la sostanza di cui essa è fatta.

Ben fatto è meglio che ben detto.

Il gatto con i guanti non acchiappa il topo.

L’energia e la persistenza conquistano tutte le cose.

Chi ha pazienza può ottenere ciò che vuole.


Alla sua morte, gli Stati Uniti decretarono un lutto nazionale di due mesi: un grande uomo s’era perso…



 


Il lato clinico: 

Non tutti sanno che Franklin soffriva di gotta ed iperuricemia. Queste patologie, unite alla sua dieta vegetariana (ed anche ad una certa ostruzione prostatica), produssero una calcolosi vescicale, che gli dava un grande fastidio e di cui non faceva segreto: il calcolo era troppo grande per potere essere rimosso con i mezzi noti a quel tempo.


 
Un antico modello di Fornello Franklin 


Essendo un uomo di genio, Franklin osservò che “sentiva” come il calcolo si spostava all’interno della sua vescica, seguendo la gravità. 
Conosceva inoltre l’anatomia umana (di cui era appassionato) e sapeva che i dolori spasmodici erano dati dalla contrazione della parete del collo vescicale intorno al calcolo, che – così imprigionato – non lasciava più svuotare la vescica. Allora inventò un sistema, tanto efficace quanto poco ortodosso e niente affatto salottiero, per potere urinare senza  che il calcolo s’incastrasse ogni volta nell’imbuto vescicale: facendo uso di una sedia come appoggio, urinava a testa in giù!

Franklin bifocals


In tale modo, il calcolo posa per gravità sulla cupola vescicale, lontano dall’imbuto che funge da scarico della vescica, e pertanto non può creare un’ostruzione.

Brillante, nell’impossibilità di sottoporsi all’intervento!

Non si sa altro sul suo caso clinico, ma questo basta a lasciare comprendere come il genio abbia molte carte in più di chiunque altro da giocare...