Lupa in fabula, o bufala affabulante?
Forse solamente un nuovo piatto romanesco: lupa con broccoli alla forchetta
Esistono soltanto due cose: scienza ed opinione; la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza. (Ippocrate: chi era costui?)
Solennemente in Campidoglio sono stati presentati i dati recuperati dall’Università del Salento ad autorità e studiosi.
La scienza ha fornito quindi le prove definitive per datare con certezza uno dei simboli di Roma; proprio quella scienza che già Ippocrate affermava generasse conoscenza, contrapposta all’opinione di autorevoli tromboni.
Dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa, ci accorgiamo però che Umberto Broccoli,
Sovrintendente ai Beni Culturali di Roma Capitale,
carica già ricoperta da Raffaello Sanzio da Urbino, continua ad essere seguace delle mezze verità, del mistero, del non detto, dell’ambiguo, del controverso, del dubbio.
La teoria della forchetta merita di essere trascritta per capire come non si fa conoscenza: «Il dibattito scientifico dura da secoli, almeno da Winckelmann in poi – ha commentato Broccoli – e a mio parere una risposta definitiva non verrà mai, perché ci sarà sempre una forchetta di oscillazione temporale”.
Nelle datazioni al radiocarbonio - per quanto esse possano essere criticate e talvolta male eseguite - non si è mai vista una forchetta di 17 secoli.
Anche le modalità della fusione non corrispondono - secondo gli archeologi esperti nel campo delle fusioni antiche, etrusche e no - alle tecniche possibili con le conoscenze di allora.
Un giornalista sarebbe tenuto a dare notizie vere e verificate. Uno storico a fondarsi sui documenti. Uno scienziato su dati incontrovertibili. E invece: la maggior parte delle str*****e sono alimentate dai giornali, documentate dagli storici, dimostrate dagli scienziati… (Severino Colombo, 101 stronzate a cui abbiamo creduto tutti almeno una volta nella vita, Newton Compton, 2011)
Il 22 giugno 2012 i Musei Capitolini di Roma ospitarono una giornata di studi su:
LUPA CAPITOLINA: NOVITA’?, in cui sono stati presentati i risultati condotti dall’Università del Salento sul bronzo simbolo di Roma (e di una delle sue squadre di calcio).
Nulla cambia sul valore simbolico e artistico del bronzo, simbolo di Roma antica e moderna. Interessante è invece la reazione degli archeologici che sempre saldi ad una visione nostalgica del passato, non accettano ancora la nuova datazione.
Invece il nuovo dato appare fondamentale nel dimostrare la complessità del mondo antico, che si rivela a noi attraverso pochi reperti difficilmente inquadrabili e definibili.
Spesso così diventa suggestivo riconoscere la mano di Fidia in una statua bronzea pescata in mare, le tracce della reggia di Romolo nei buchi di una capanna, uno scritto di Artemidoro nell’inchiostro di un falsario. Ed infine in una delle tante statue di lupe che hanno decorato Roma nella sua storia proprio quella citata da tutte le fonti e vista da tutti gli Etruschi e i Romani antichi poi.
Pur permettendo le nuove tecnologie di avere indicazioni oggettive per datare e classificare reperti e manufatti, il metodo che si adotta tra gli studiosi del passato non è la sospensione del giudizio ma una sorta di guerra tra bande degli esponenti delle varie ipotesi. Cosa a cui il mondo rimane saggiamente del tutto indifferente, avendo altre e ben più pressanti urgenze.
Lo scarso peso che le discipline archeologiche hanno sul presente probabilmente deriva proprio da questo atteggiamento oramaidel tutto inadatto ai nuovi metodi di ricerca e sempre più tipico di chi crede di essere l’unico depositario della verità.
Ma - naturalmente - non mancano altre IPOTESI, che arricchiscono il nostro MENU:
La Lupa Capitolina è Sarda!
Nel senso che per crearla fu utilizzato il rame della miniera sarda, anzi algherese, di Calabona e a riprova di ciò vi sono i risultati delle analisi del rapporto isotopico del piombo legato al rame della lupa, eseguite nei laboratori di Oxford. A crearla però un artista Etrusco, o perlomeno di scuola Etrusca nel VI-V secolo a.C.
Shardana ed Etruschi due popoli Fratelli:
Ma d'altronde gli
Shardana e gli Etruschi erano popoli fratelli già secondo gli
antichi Egizi, e non solo quindi per le fonti greco-romane secondo le quali gli Etruschi erano governati da Re Sardi ovvero avevano origini Sarde, e infatti tanti sono i bronzetti e i manufatti
nuragici ritrovati nelle tombe etrusche dell'Etruria. A proposito,
bronzetti simili a quelli Sardi incominciano ad essere
scoperti tra Palestina e Israele, dove già è stato trovato un Nuraghe Sardo (
che ci fa un Nuraghe Sardo in Israele?). Niente di strano se è vero che gli
Shardana, assieme ad altri Popoli del mare
scortarono gli Ebrei, il popolo di Mosé,
fuori dall'Egitto. Quell'
Antico Egittoche proprio gli
Shardana avevano
cercato di invadere con gli altri Popoli del mare. Ma anche l'Egitto nel quale i
mercenari Shardana erano la
guardia scelta del Faraone,
Ramesse II su tutti). Insomma, i sardi frequentavano il medio oriente ben prima che i
Fenici venissero da noi, nessuna sorpresa che fossero anch'essi un popolo amico se non parente, come già i
Filistei(anche questi ultimi facenti parte dei Popoli del mare).
Beh certo.. agli archeologi ufficiali gli ci vorrà un pò a digerire tutte queste novità (che poi novità non sono, si è solo preferita una lettura diversa della storia), ma son sicuro che presto o tardi la rivoluzione culturale arriverà anche sui libri di storia ufficiali, specie su quelli scolastici.
La Lupa Capitolina, Sarda o un addirittura un Falso Medievale?
Tornando alla Lupa Capitolina, essa non è altro che il risultato anche culturale di quel crogiuolo di popoli che abitavano il Tirreno nei primi secoli avanti cristo e che diede alla fin fine i natali a Roma.
Polemiche vi sono state circa una presunta origine medievale della Lupa stessa, ma l'ipotesi del falso è per i più (tra gli studiosi) da accantonare, l'unica aggiunta postuma furono quindi lefigure di Romolo e Remo.
Fonti e links utili sulla Lupa Capitolina e sulla sua origine Sarda:
Insomma: lupa con broccoli alla
forchetta e vino sardo di Alghero, e così
facciamo davvero contenti tutti! Ahiò!